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La tua beauty routine vale solo per la pelle o anche per l’anima?

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Sentiamo il bisogno di purificare il viso, levigarlo e renderlo luminoso. Sotto l’epidermide anche la nostra coscienza desidera quella luminosità che passa da una pulizia radicale. Eccomi di nuovo qui a scrivere dopo due mesi di assenza, due mesi estremamente intensi, fatti, spiritualmente parlando, di buio pesto, aridità e tanto silenzio…
Che poi di silenzio effettivo ce n’era ben poco visto che ho a casa tutte e 3 le pesti tutti i santi giorni tutto il giorno e il silenzio non sanno nemmeno dove sta di casa.

Ma oggi vorrei parlare d’altro e l’ispirazione è arrivata stamattina mentre cercavo di rispettare il tempo di posa della mia maschera per il viso.
Di solito nonostante la maschera si possono fare molte altre cose, invece stavolta ho provato quella in cellulosa che oltretutto era enorme, scomoda e non potevo muovermi per cui ero ferma a riflettere mentre i bambini provavano ad avere un comportamento sobrio e non si menavano.
Inizialmente l’ho provata perché volevo scrivere una recensione dopo l’utilizzo, poi i pensieri hanno deviato l’obiettivo per portarmi a collegare una maschera viso con il bisogno di purificarsi non solo esteticamente ma anche (e soprattutto) interiormente.


ANNA KOLESAROVA
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Ad oggi è normalissimo prendersi cura di se stessi, acquistare prodotto specifici per viso e corpo per poter stare bene, avere un viso perfetto, magari con meno rughe, purificato dalle imperfezioni tanto che per le più costanti la skincare routine prevede svariati step quotidiani e maschera viso ed esfoliazione almeno 2 volte a settimana.
Questo rende la pelle bellissima e la sentiamo più leggera e fresca… nel mio caso un pò meno dato che faccio pseudo routine a metà e maschera viso una volta ogni circa 1/2 mesi, ma prima o poi migliorerò cosi potrò smettere di lamentarmi della mia orrenda pelle.

Mentre mi guardavo allo specchio con quella spaventosa maschera (quelle in cellulosa possono spaventare i bambini per cui fatele quando siete sole in casa), ho iniziato a pensare a quante somiglianze ci possono essere tra il prendersi cura di noi in modo esteriore e il farlo in modo interiore.
Perché ci teniamo cosi tanto a mostrare una pelle purificata, liscia, fresca, tanto che una volta terminata la pulizia viso etc ci sentiamo bene, ci rendiamo conto che la pelle è pulita… e quando si tratta di farlo interiormente spesso ci tiriamo indietro?
Se pensiamo alla vita spirituale, la maschera viso e la pulizia del viso possono essere paragonate alla confessione, il viso alla nostra anima.
Prima di fare la maschera, la pelle va pulita per cui preparata e quello può essere il momento dell’esame di coscienza quando ci prepariamo per la confessione ripensando a ciò che dobbiamo dire, ai nostri peccati, ai nostri errori che di lì a poco verranno cancellati.



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La maschera viso ha in media una posa di 10/15 minuti per cui il tempo di una confessione (se fatta con una certa frequenza altrimenti diventa più lunga), in quel momento la maschera inizia ad agire un po come le parole del sacerdote durante la confessione agiscono su di noi.
Terminato il tempo di posa, la maschera viene tolta lavando il viso e quello è il momento dell’assoluzione, dove ogni errore e peccato sparisce, viene estirpato da noi come un’imperfezione del viso che viene sanata dall’azione del prodotto.
Ok, si quelle in cellulosa non vanno lavate ma il liquido va massaggiato fino ad assorbimento, ma in quel caso può essere visto come un balsamo (per l’anima) che lenisce le ferite causate dal peccato dopo la confessione.

SKIN CARE

Dmitry A

Se dopo la maschera viso sentiamo la pelle più fresca, leggera, ringiovanita, in  poche parole PURA…. dopo una confessione ci sentiamo più leggeri, freschi, allegri, grati e PURIFICATI…decisamente molto meglio!
Ci sono persone che si confessano anche una volta alla settimana un po come chi segue le indicazioni sulla confezione della maschera, io seguo la stessa regola delle mie purificazioni del viso ovvero una volta al mese.
Ecco, ognuno di noi ha la propria frequenza e di certo non sta a me dettare regole, ma dovremmo creare una routine dell’anima (in inglese google traslate suggerisce “SoulCare” ed è decisamente più cool… e pure Bea conferma), in modo da poterci prendere cura di noi dall’interno, partendo dalla nostra anima per poi arrivare anche alla nostra pelle.
Anche se scommetto che una volta che la nostra “SoulCare routine” prende il via, anche la nostra pelle ne trarrà giovamento e sembreremo più giovani perchè più leggere dentro, alla base del senso della vita.



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Tante volte ho chiesto a Dio di purificare il mio cuore prima di una confessione perché mi sentivo appesantita dagli errori, dal continuo tradirlo nonostante lui fosse sempre fedele con me, ma alla fine non andava cosi… un po’ come quando prendi un prodotto speranzosa ma non funziona.
Poi riprendi la confezione, leggi bene le istruzioni e in realtà senza accorgertene lo hai utilizzato nel modo sbagliato: sono utili i foglietti che si trovano spesso in chiesa che guidano l’esame di coscienza.
Ecco, quando mi sento cosi, mi rendo conto che non è la confessione a non fare effetto ma è il modo in cui la vivo a far si che non faccia effetto, che non mi senta leggera, purificata.
Parto con troppa aspettativa pensando che sia una cosa magica quando in realtà se non ti prepari e/o predisponi nel modo giusto, il cuore lo chiudi anzichè aprirlo; se fai una maschera ma hai ancora il trucco in viso, questa non farà effetto, se ti confessi ma pensi solo al dopo senza pensare a scavare dentro di te, non farà effetto.
Per cui ho deciso di iniziare in modo costante la mia “SoulCare routine”, non solo quando serve, anche per uscire da questo buio che non mi piace affatto!
Una buona preparazione pre-confessione, fatta bene a fondo ogni giorno per poi essere pronti quando sarà il momento e stabilire a cadenza regolare le confessioni.
Poi ho anche la fortuna di avere un padre spirituale che se vogliamo metterla sul ridere (restando in tema estetica) può essere come l’estetista che ti da delle dritte per non fare cavolate rischiando di rovinare la pelle quando tu stessa ti credi estetista per aver visto video su Youtube.
Perdonatemi se può sembrare un paragone assurdo e non voglio affatto sminuire il ruolo del sacerdote ma lo trovo un esempio semplice e collegato al discorso fatto fino ad ora.
Potete approfittare anche della vostra skincare routine per ripercorrere i paragoni appena fatti e trarre qualcosa di utile dal momento di relax.

Ora vi saluto e spero possa essere una lettura utile.
Cristina.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA STILE DI VITA DI UNA FOLLE DONNA CATTOLICA

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