Questa settimana i nostri consigli spaziano dal giallo alla bioetica, dal monachesimo alla pace dell‘anima.Appena dieci giorni fa la Camera ha approvato un decreto legge sulla lettura, soddisfatto il ministro Bonisoli ha commentato:
Alcuni aspetti, relativi alla limitazione degli sconti, di questo decreto hanno fatto discutere gli editori; senz’altro il fatto che anche la politica nazionale consideri il tema “lettura” un problema è significativo. Le statistiche ci mettono come fanalino di coda in Europa; a corroborare il quadro negativo sono arrivati i risultati dei testi Invalsi nelle scuole secondarie, da cui emerge la difficoltà di gran parte degli studenti di riuscire a comprendere un testo scritto.
Leggi, esami, statistiche possono essere spie, senz’altro riescono a suggerire che il nostro serbatoio è in riserva. Ma quale carburante manca? Le parole? No, di quelle sovrabbondiamo. Erudizione? Neppure; una lettura che sia solo un’abbuffata di nozioni astratte non incide molto sulla nostra vita.
Ci occorre un azzardo più semplice e insieme profondo. Dante sosteneva che l’uomo è come la linea dell’orizzonte, partecipa del cielo e della terra: è una creatura carnale e spirituale. Non ha un doppio serbatoio, è un misterioso tutt’uno di finito e infinito; non c’è elemento più adatto a riflettere questa condizione della parola.
Le storie che leggiamo ci riportano lì, sulla linea dell’orizzonte: sono esperienze, ma sono anche riflessioni sulle esperienze. La lettura è il luogo dove il vissuto umano passa dalla fragilità della carne all’eternità dello spirito. Chi scrive cerca portare oltre il recinto dei meri fatti persone, eventi, ricordi e chi legge ha bisogno di guardare se stesso e la propria vita oltre il recinto della sua persona: ci si trova a mezz’aria, sulla linea dell’orizzonte.
Leggere ci ricorda che l’essere umano non è in equilibrio, è anzi in tensione … appartiene al qui e ora ma è proteso al per sempre.
Proviamo anche noi a farvi spiccare il volo con le nostre proposte di lettura di questa settimana.