“Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione”
«In questo sesto anniversario della visita a Lampedusa, il mio pensiero va agli “ultimi” che ogni giorno gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono».
Si è espresso così, questa mattina, Papa Francesco nella Basilica vaticana in occasione della Messa che egli stesso ha voluto presiedere per ricordare la sua visita nel 2013, sull’isola simbolo dei migranti.
Gesù chiede di amarli e rialzarli
Alla liturgia ha partecipato anche una delegazione di migranti. Questi, secondo il Papa «sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare».
“Sono persone…”
«Nello spirito delle Beatitudini – evidenzia Francesco – siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli».
Il Papa ha puntato l’indice, in tutto l’intervento, sull’aspetto umano. «Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! “Non si tratta solo di migranti!”, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata».
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Corridoi umanitari e strage in Libia
Durante l’angelus di domenica 7 luglio, invece, Francesco aveva parlato di come risolvere il dramma migranti per evitare nuove stragi come quella avvenuta qualche giorno fa in Libia. Nel Paese nordafricano hanno perso la vita oltre cento migranti dopo un attacco aereo contro un centro di detenzione, dove erano stati ammassati.
«Auspico che siano organizzati in modo esteso e concertato i corridoi umanitari per i migranti più bisognosi», aveva detto il Papam invitando «a pregare per le povere persone inermi uccise o ferite dall’attacco aereo».
«La comunità internazionale – aveva sentenziato il Papa – non può tollerare fatti così gravi».
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“Non vale il limite delle acque territoriali”
«Quando si tratta della povertà e della diseguaglianza non vale il limite delle acque territoriali o dela zona Sar di competenza», ha scritto L’Osservatore Romano (6 luglio) in un editoriale dedicato alla questione dei migranti.
Il giornale della Santa Santa ha evidenziato che il tema migranti «è diventato un problema prima di tutto per colpa dell’Unione Europea, incapace di dimostrarsi all’altezza dei valori sui quali è stata fondata e di modificare norme che lasciano nelle mani di pochi il cerino di questa responsabilità. Lo spettacolo dei negoziati che si aprono per ‘ricollocare’ 30 o 40 migranti è umiliante».
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