La storia di Santa Elisabetta del Portogallo, esempio di carità e attaccamento all’Eucaristia Il 4 luglio si festeggia Santa Elisabetta del Portogallo.
Elisabetta nacque in Spagna nel 1270. Apparteneva alla famiglia reale d’Aragona, che le offrì una grande formazione cristiana. Fu data in sposa al re Dionigi del Portogallo quando aveva appena 12 anni, e dimostrò subito di essere una brava sposa cristiana, una donna di preghiera e centrata sull’Eucaristia. Aiutò anche a diffondere una grande devozione a Nostra Signora della Concezione. A 20 anni ebbe un figlio, Alfonso, che visse grandi conflitti con il padre.
Elisabetta era una donna di grande carità e conciliazione. Era una regina, ma non dimenticò mai di essere anche sorella dei più bisognosi. Una delle sue ultime opere di carità fu il fatto di prendersi cura del marito. Dionigi, che l’aveva fatta soffrire con umiliazioni e relazioni extraconiugali, aveva ora bisogno delle cure della moglie, che non si sottrasse al suo compito.
Dionigi si ammalò nel 1324 e morì l’anno successivo. Elisabetta donò le sue ricchezze ai poveri, lasciò il palazzo e ricevette l’abito da francescana, clarissa.
Nel 1336 partì da Coimbra e andò incontro al figlio per cercare di risolvere un nuovo conflitto familiare.
Pur avendo già 66 anni ed essendo malata riuscì ad arrivare dal figlio, che la accolse e la ascoltò. Elisabetta morì lì ma venne poi sepolta a Coimbra. È stata canonizzata da Papa Urbano VIII nel 1625.