Perse la madre a 4 anni, dovette fuggire all’anticlericalismo spagnolo e finì nella giungla del PerùFlorentina Nicol y Goni nacque il 14 marzo 1868 a Tafalla, in Navarra, nel nord della Spagna, vicino al confine francese. Suo padre, Juan Nicol y Zalduendo, era un commerciante specializzato nella vendita e nella riparazione di attrezzature agricole. La vita della famiglia subì una svolta drammatica quando sua moglie, Águeda, morì nel 1872.
Il padre fece del suo meglio, ma gestire casa e famiglia non era facile. Quando Florentina aveva 10 anni, la cugina del padre, una carmelitana di clausura, si offrì di prendere con sé le due ragazze mediane per educarle nella scuola del monastero. Juan fu sollevato da questa offerta di aiuto, e acconsentì volentieri. Entrambe le ragazze divennero poi carmelitane. Visto che la figlia più grande era già sposata, Florentina era l’unica a rimanere a casa, e le vennero affidati i compiti domestici.
Nel dicembre 1881 il padre di Florentina la iscrisse in una scuola chiamata Convento di Santa Rosa. Situato a Huesca, era una comunità di clausura del Terz’Ordine di San Domenico. La scuola aveva una buona reputazione, e trasformò presto le idee di Florentina sulla direzione che doveva prendere la sua vita.
Il padre si risposò, e nel 1883 lui e la matrigna di Florentina la tolsero dalla scuola, pensando che fosse stata istruita abbastanza per essere una donna. La vocazione di Florentina era però ormai sbocciata. Era certa di ciò che era chiamata a fare nella vita, pur avendo solo 15 anni. Tornata a casa, iniziò a pregare di essere in grado di rispondere alla chiamata.
Suo padre sapeva che la figlia minore era ormai decisa, e nell’ottobre 1884 le permise di entrare nel convento domenicano di Huesca. Nel 1886 Florentina Nicol y Goni prese il nome religioso di Maria Ascensión del Sagrado Corazón, Maria Ascensione del Sacro Cuore. Divenne insegnante nella scuola che aveva frequentato lei stessa e vi rimase per 27 anni. All’orizzonte, però, si profilavano dei cambiamenti.
Nel 1913 in Spagna vennero promulgate delle leggi anticlericali. Il Governo spagnolo requisì la scuola ed espulse le religiose, che dovettero scegliere se rimanere in Spagna venendo private della loro vita religiosa o entrare nel mondo dei missionari.
Le suore avevano avuto notizie di varie congregazioni missionarie e scrissero alle autorità di molti gruppi ecclesiastici chiedendo il permesso di unirsi a loro. Giunse una risposta.
Padre Ramón Zubleta era appena stato nominato dalla Santa Sede nuovo Vicario Apostolico di un nuovo Vicariato, situato nella foresta peruviana, vicino all’Amazzonia. Prima di partire per Roma si fermò a Huesca, e chiese alle religiose se volessero andare con lui in Perù. Tra quante si offrirono volontarie ne vennero scelte cinque. A Madre Maria Ascensione del Sacro Cuore venne chiesto di esserne la guida.
Il vescovo Zubleta, accompagnato da tre frati e dalle cinque religiose, arrivò in Perù il 13 dicembre 1913. Vennero ospitati al Santuario di Nuestra Señora del Patrocinio e trascorsero due anni di formazione per abituarsi alla cultura delle popolazioni indigene.
Nel 1915, Madre Ascensione e due consorelle partirono per le foreste delle zone montuose. Due rimasero al santuario, che era stato affidato alle loro cure. Ci vollero 24 giorni per attraversare le Ande e raggiungere Puerto Maldonado. Quel luogo era situato alla foce di due fiumi, in una posizione utile per le comunicazioni e come deposito di scorte. I locali rimasero scioccati vedendo che due donne erano riuscite ad arrivare fin lì.
Seguendo la guida di Madre Ascensione, le religiose fondarono una scuola femminile e si presero cura dei malati.
Il maestro generale dei Domenicani chiese a Madre Ascensione se poteva avviare una nuova congregazione. Insieme al vescovo locale, la religiosa fondò le Suore Domenicane Missionarie del Rosario. Oggi le suore della congregazione sono circa 785, e servono 21 Nazioni dei cinque continenti.
Quattro religiose dell’ordine sono considerate martiri, essendo morte “in odium fidei” in Congo nel 1964. Il loro “crimine” fu quello di rifiutarsi di lasciare i pazienti soli in ospedale.
Madre Maria Ascensione del Sacro Cuore è morta il 24 febbraio 1940. Con l’autorizzazione di Papa Benedetto XVI, è stata beatificata dal cardinale José Saraiva Martins il 15 maggio 2005 in Piazza San Pietro.
Beata Maria Ascensione del Sacro Cuore, prega per noi!