Udienza privata con la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione europea. Francesco ha ribadito che la Ue è un progetto di pace e progresso e va sostenuta, allontanando gli echi degli antieuropeisti
«È stato un momento di dialogo profondo. Si sentiva la preoccupazione profonda del Santo Padre per l’Europa, la pace, i migranti, il pericolo dei populismi. Tutto questo ha molto posto nel suo cuore».
Lo ha detto l’arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece (Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione europea), monsignor Jean-Claude Hollerich, al termine dell’incontro che questa mattina il comitato permanente della Comece ha avuto con Papa Francesco.
“Questa integrazione ha dato pace all’Europa”
Il Papa – aggiunge monsignor Hollerich, parlando al Sir (6 giugno) – ravvede il pericolo di «tornare indietro sull’integrazione europea e non è perché il Papa sia un federalista europeo. Non è compito degli ecclesiastici fare politica, ma perché sa che questa integrazione europea ha dato la pace all’Europa ed è stato anche un fattore di pace nel mondo».
“Ci sono politici lontani dalle preoccupazione della gente”
L’antidoto per contrastare questa deriva è «motivare gli uomini e le donne della politica ad essere più centrati sulla vita quotidiana della gente».
«Sono completamente d’accordo con il Papa – osserva il presidente della Comece – perché ci sono uomini politici troppo lontani dalle preoccupazioni della gente», dalla vita quotidiana, dalle incognite «per i figli», per arrivare «alla fine del mese». «E’ necessario – prosegue – che la politica sia centrata sulla persona, senza utilizzare le paure» (Vatican News, 6 giugno).
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Accogliere i migranti attraverso i corridoi umanitari
L’arcivescovo Hollerich è da poco rientrato da una missione inviata dal Papa tra i migranti riparati sull’isola greca di Lesvos, ribadisce come in Europa «le Chiese debbano accogliere e con esse le diocesi, i movimenti», attraverso i «corridoi umanitari».
«La gente che abbiamo visto a Lesvos – conclude il presidente della Comece – vive in tale povertà e disperazione: ma si tratta di qualche migliaio di persone e l’Europa è abbastanza grande per accogliere tutti».
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“Il nostro contributo”
Torna sull’incontro con il Papa anche il vicepresidente del Comece, monsignor Jan Vokál, vescovo di Hradec Králové, in Repubblica Ceca: «Papa Francesco è a favore della salvaguardia dell’Unione Europea – afferma monsignor Vokal ad Aleteia – Noi siamo contro ogni divisione e a favore dell’Unione. E’ un progetto di pace, progresso, unione. Certo, vanno sanati alcuni aspetti, ma quello è compito della politica. Noi possiamo contribuire con la voce cristiana della fede: solidarietà, sussidiarietà, opere di coerente. Il Santo Padre crede nel nostro progetto e ci ha ascoltato con attenzione».
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