La storia di don Nicola Pacetta, ordinato a Campobasso, è quella di un amore mai sopito per il Signore
Padre, nonno e da sabato 11 maggio….sacerdote! È la storia del catanzarese Nicola Pacetta, classe 1946, che è stato ordinato presbitero a Campobasso nella parrocchia di Sant’ Antonio di Padova dall’arcivescovo GianCarlo Maria Bregantini. Una storia singolare quella di questo prete novello, già padre e nonno di 6 nipotini, don Nicola entra in Seminario “Redemptoris Mater” tre anni fa.
Il Seminario francescano
Una vocazione matura legata alla «fedeltà di Dio che regge, che cura un cammino – ha spiegato recentemente don Nicola – che ha fatto sperimentare l’amore di Dio». La sua chiamata risale, infatti, alla giovinezza quando entrò in un Seminario francescano fino al noviziato, grazie alla fede della madre che lo ha accompagnato sin da bambino attraverso la lettura di testi spirituali.
Leggi anche:
Nonno di 71 anni… e sacerdote!
L’amore coniugale
Dopo il noviziato, don Nicola sceglie la strada del matrimonio, ma sempre, sorretto dall’amore di Dio. Poi Nicola ha percorso un cammino in cui l’amore coniugale si è trasformato anche in guida e testimonianza per giovani coppie. Un cammino vocazionale lungo fino alla vedovanza (Avvenire, 11 maggio).
La svolta, infatti, c’è stata proprio dopo la morte della donna, avvenuta in seguito ad un male incurabile. Questa volta però la sua scelta non è ricaduta sui voti di povertà, castità e obbedienza richieste dai francescani ma sull’abito talare. Dopo cinque anni di missione, Nicola infatti è entrato nel seminario di Campobasso, nel 2016, percorso culminato con l’ordinazione sacerdotale (Fan Page, 11 maggio).
Leggi anche:
Vedovo, 66 anni, tre figli e ora sacerdote
Nuove strade con vedovi e anziani?
«“La Chiesa non è una dogana ma la Casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa!”, come afferma Papa Francesco», ha ricordato monsignor Bregantini, durante l’omelia della messa che ha decretato la nuova vita di Nicola, da sabato scorso, Don Nicola.
La storia bella e straordinaria di Nicola Pacetta, scrive il Corriere (11 maggio), va raccontata perché forse è il classico caso personale che indica una tendenza, la nuova via attraverso la quale la Chiesa potrebbe rimediare in parte alla crisi delle vocazioni: gli anziani, e i vedovi.
Leggi anche:
71 anni, vedovo e un desiderio che si avvera: diventare prete