“Tutto il mio lavoro è stato influenzato dagli anni che ho trascorso nella scuola cattolica”Bruce Springsteen e Martin Scorsese hanno condiviso il palcoscenico a Los Angeles per parlare di creatività artistica e del ruolo del cattolicesimo nel loro lavoro. L’evento, ospitato da Netflix, fa parte dell’offerta del servizio di streaming per gli Emmy con vari film, tra cui Springsteen on Broadway, attualmente disponibile nell’archivio di Netflix.
Il pubblico era gremito da votanti degli Emmy, fatto su cui Springsteen ha scherzato, dicendo di essere lì “per implorare perfetti estranei per avere un voto”. Per farlo meglio, si è unito a lui il suo amico di lunga data Martin Scorsese. Entrambi hanno trascorso la maggior parte della loro carriera al top dei rispettivi campi.
“Tutto il mio lavoro è stato influenzato dagli anni che ho trascorso nella scuola cattolica”
Man mano che la serata proseguiva, riporta AP, Springsteen ha parlato del suo background cattolico, citando la sua educazione cattolica come una delle prime influenze che ha ricevuto.
“Tutta quella redenzione, la dannazione, tutti i film di Martin Scorsese… Crescendo ho smesso di lottare contro tutto questo. Ora per me è una fonte di ispirazione e mi piace. Non c’è pozzo migliore a cui attingere che i miti del cattolicesimo. Lì dentro c’è tutto”.
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Scorsese ha concordato con decisione, dicendo che il suo film The Irishman, che presto verrà diffuso da Netflix, contiene molti degli stessi temi: “fiducia, lealtà, tradimento e fede”.
I due artisti hanno discusso brevemente di Flannery O’Connor, di cui Scorsese ha presentato a Springsteen le lettere. Il cantante ha detto di aver scoperto che nelle opere della scrittrice “l’oscurità è più interessante della luce”.
La conversazione si è poi spostata sui progetti futuri, e a quel punto Springsteen ha rivelato che dopo l’uscita del suo prossimo album solista pensa di registrarne un altro con la E-Street Band. Se tutto andasse secondo i piani, sarebbe il primo di Springsteen con il suo gruppo originale dopo circa 7 anni.
Dopo questo annuncio, riferisce Variety, Springsteen ha iniziato a parlare del fatto di scrivere canzoni, che lo ha ancora una volta riferendosi alle sue radici cattoliche:
“Si deve catturare un pezzetto di divino”, ha affermato. “E può avvenire in molti, molti modi, ma ogni volta che ho scritto qualcosa secondo me veramente valido mi sono sempre detto:’Non sono davvero sicuro di quale sia la sua origine, da dov’è venuto. So come sono arrivato qui o lì, però…’”.
I due hanno poi parlato di Springsteen on Broadway, il vero motivo dell’incontro.
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Springsteen ha affermato che tutto il progetto è nato dopo che era stato invitato a visitare la Casa Bianca per suonare per il Presidente Obama nelle ultime settimane della sua amministrazione. Il cantante, che aveva appena finito di scrivere un libro di memorie, si è gettato a capofitto in quel lavoro, aggiungendo background a ogni brano prima che venisse eseguito.
L’adattamento di Netflix della performance dal vivo è stato filmato durante due serate, e dopo molte discussioni con Thom Zimny, il regista, si è deciso che sarebbe stato registrato con un pubblico live. Springsteen ha affermato che temeva che i suoi contributi non sarebbero piaciuti al pubblico di Netflix se non ne avesse visto la reazione.
L’incontro tra Springsteen e Scorsese, arrivati entrambi al successo nel 1973 e che hanno stretto una forte amicizia dopo essersi incontrati per caso a Los Angeles nel 1975, è finito con una performance dal vivo di Springsteen di Dancing in the Dark e Land of Hope and Dreams.
Springsteen on Broadway è attualmente disponibile in streaming su Netflix. L’uscita del nuovo album del cantante, Western Stars, è prevista per il 14 giugno.