Otto giorni dopo l’incendio che ha parzialmente devastato Notre-Dame de Paris, i primi lavori di salvaguardia sono cominciati.Da più di una settimana operai e architetti operano senza sosta per consolidare l’edificio, ancora soggetto a rischi di crollo. Se l’accesso alla chiesa è attualmente assai limitato per ragioni di sicurezza relativamente al rischio di caduta pietre, gli artigiani hanno comunque potuto cominciare ad effettuare i primi lavori d’urgenza.
Un telone e delle reti
Anzitutto lo smantellamento delle vetrate. Quelle che sovrastano la navata e il coro sono state smontate a partire da ieri, 23 aprile, per essere mandate in restauro. Ciò permetterà inoltre agli architetti di collocare nelle aperture delle grandi travi di sostegno per sostenere una plancia. Così gli operai potranno lavorare al restauro della volta nelle settimane a venire.
Altro elemento importante: i rosoni. Se quello della facciata non ha sofferto, gli altri due – a nord e a sud – sono stati resi fragili. Il rischio maggiore si colloca a livello della struttura in pietra che circonda i pannelli di vetro. Siccome alcune pietre rischiano di cadere, sotto ai rosoni (come pure sotto ai pignoni che li sovrastano) sono state collocate delle reti. Le vetrate, che hanno risentito della fuliggine, saranno smontate nei mesi a venire per essere ripulite e restaurate.
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In ultimo, un grande telone ricoprirà l’insieme della volta per evitare che questa – già molto danneggiata – venga appesantita dalla pioggia. Già forata in più punti, sotto al peso dell’acqua rischierebbe ancora di più di crollare.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]