Il massacro che ha colpito le chiese cristiane arrivano a 10 anni dalla guerra civile conclusasi con la sconfitta dei separatisti tamil
Le stragi nello Sri Lanka non hanno ancora una matrice chiara e il governo non si sbilancia sui possibili autori. L’ex colonia britannica di Ceylon è reduce da una lunga stagione di guerriglia interna che si è conclusa nel 2009 con la sconfitta del movimento separatista Tamil, le Tigri del Tamil Eelam. Il conflitto, durato 30 anni e costato la vita a oltre 100 mila civili e a 50.000 combattenti, ha lasciato strascichi nella società e il mese prossimo ricorre il decimo anniversario degli accordi di pace in un clima di malcontento verso il governo di unita’ nazionale varato nel 2015.
A gennaio, tra l’altro, i Tamil avevano denunciato la decisione del presidente Maithripala Sirisena di promuovere alla guida dell’esercito un generale accusato dall’Onu di crimini di guerra contro i separatisti. Gli obiettivi di questa ondata di attacchi hanno fatto pensare però a una possibile matrice religiosa e islamica piuttosto che etnica (i Tamil sono divisi tra induisti, buddisti, cristiani e musulmani).
I musulmani sono solo il 12% nell’isola a maggioranza buddista, ma la minoranza cristiana (meno dell’8%) è finita spesso nel mirino di attacchi e discriminazioni. Nel 2018 si sono contati 86 episodi e altri 26 nei primi mesi di quest’anno, tra cui l’irruzione di un monaco buddista durante una messa. I cattolici, circa il 6%, della popolazione, sono visti come una forza unificatrice perché hanno fedeli sia tra la maggioranza etnica cingalese che tra i Tamil.
Un gruppo radicale musulmano che si è distinto negli ultimi tempi è il National Thowheeth Jamaath (Ntj) che lo scorso anno aveva danneggiato statue buddiste nell’isola. La polizia ha fatto sapere che aveva ricevuto l’allarme di servizi segreti stranieri secondo cui questo gruppo preparava un’ondata di attentati contro le chiese e la sede diplomatica dell’India.
Nel Paese, comunque, le tensioni religiose recentemente hanno riguardato tutti i gruppi: i cristiani denunciano le intimidazioni dei monaci buddisti estremisti; i buddisti cingalesi hanno avuto scontri con i musulmani e hanno denunciato conversioni forzate all’Islam.