Al termine della Via Crucis, il Papa prega affinché Gesù ravvivi in noi “la speranza della risurrezione” e della “definitiva vittoria contro ogni male e ogni morte”di Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
La via della croce incrocia le periferie del mondo, le ferite dell’umanità e della Chiesa. Papa Francesco lo ricorda, tra le luci di migliaia di fiaccole, al termine della Via Crucis al Colosseo. E pronuncia un discorso che ha il sapore della preghiera: “Signore Gesù – afferma – aiutaci a vedere nella Tua Croce tutte le croci del mondo”. È la settima Via Crucis che Francesco presiede dal Palatino. Quella di quest’anno è guidata dalle meditazioni scritte da suor Eugenia Bonetti e incentrate sul tema “Con Cristo e con le donne sulla via della croce”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Assetati di giustizia e pace
Francesco indica “la croce delle persone affamate di pane e di amore”, quella “delle persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti”. Altre croci sono quelle “delle persone assetate di giustizia e di pace”, di quanti “non hanno il conforto della fede”, “degli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine”.
Croce dei migranti e dei piccoli
La croce, aggiunge il Pontefice, è anche figlia della cultura dello scarto, di un mondo che opprime i più vulnerabili e indifesi:
La croce dei migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici; la croce dei piccoli, feriti nella loro innocenza e nella loro purezza.
Croce delle famiglie e dei consacrati
Tra le croci del mondo ci sono quelle dell’umanità “che vaga nel buio dell’incertezza e nell’oscurità della cultura del momentaneo”, delle “famiglie spezzate dal tradimento, dalle seduzioni del maligno o dall’omicida leggerezza e dall’egoismo”. Francesco indica anche la croce dei consacrati che “cercano instancabilmente di portare la luce” del Signore nel mondo e “si sentono rifiutati, derisi e umiliati”. E di quei religiosi che, strada facendo, “hanno dimenticato il loro primo amore”.
La croce delle nostre debolezze
Un’altra croce è quella dei figli di Dio che, cercando di vivere secondo la Parola del Signore, si trovano “emarginati e scartati perfino dai loro famigliari e dai loro coetanei”. A questa si aggiunge “la croce delle nostre debolezze, delle nostre ipocrisie, dei nostri tradimenti, dei nostri peccati e delle nostre numerose promesse infrante”.
Croci della Chiesa
Anche la sposa di Cristo, la Chiesa, ha la sua croce:
La croce della Tua Chiesa che, fedele al Tuo Vangelo, fatica a portare il Tuo amore perfino tra gli stessi battezzati; la croce della Chiesa, la Tua sposa, che si sente assalita continuamente dall’interno e dall’esterno.
La speranza è Gesù
C’è infine la croce della nostra casa comune “che appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere”. Per tutte queste croci del mondo, Francesco invoca l’unica speranza che salva l’uomo:
Signore Gesù, ravviva in noi la speranza della risurrezione e della Tua definitiva vittoria contro ogni male e ogni morte. Amen!