Ha vissuto offrendo assistenza medica a poveri e bisognosi, ed ecco come si è incamminato verso la morteSi chiamava Mariano Mullerat I Soldevila ed era nato il 24 marzo 1897 a Tarragona, in Spagna. Era il sesto di sette figli, e i suoi genitori, Ramon Mullerat e la moglie Bonaventura, erano devoti cattolici. Mariano venne battezzato il 30 marzo, pochi giorni dopo la nascita.
Alle scuole elementari mostrò grandi capacità, e nel 1910 venne mandato alla scuola di San Pietro Apostolo di Reus, non lontano da casa. Nel 1914 entrò all’Università di Barcellona e iniziò a studiare Medicina, laureandosi nel 1921.
Nel 1922 il giovane medico sposò una ragazza che aveva conosciuto mentre studiava, Dolors Sans I Bove. Il matrimonio venne celebrato ad Arbeca, dove si stabilirono. Il dottor Mullerat aprì il suo studio e iniziò a viaggiare nelle città vicine per assistere gratuitamente i poveri. Incoraggiava chi era allettato e gravemente malato a ricevere i sacramenti il più spesso possibile, e si assicurava che queste persone avessero il cibo e i medicinali necessari.
Negli anni successivi, Mariano e Dolors ebbero cinque figlie, anche se la prima morì poco dopo la nascita, nel gennaio 1923. Nello stesso anno Mariano fondò il quotidiano L’Ecut. La sua fede cattolica era forte e salda, e usava la pubblicazione per difendere la fede contro l’ondata di secolarismo che stava travolgendo la Spagna. Il giornale pubblicava anche poesie e articoli di interesse sociale, e promuoveva gli eventi culturali locali. Nel 1926 la pubblicazione fu sospesa.
Nel 1924 il dottor Mullerat venne eletto sindaco di Arbeca, rimanendo in carica fino al 1930. Mentre era sindaco la cittadina si trasformò. Al Sacro Cuore di Gesù venne dato un posto d’onore nel Municipio, e il clero e la Chiesa venivano difesi dall’amministrazione.
In quel periodo non smise mai di dare assistenza e qualsiasi altro aiuto potesse a poveri ed emarginati. Il suo spirito di fede fu sempre evidente nelle sue azioni, nelle parole e nel comportamento, e dava un ottimo esempio a tutti coloro che entravano in contatto con lui.
La Seconda Repubblica Spagnola andò al potere nel 1931, e la rivoluzione si diffuse nel Paese. Nel 1934 la violenza raggiunse Arturia, una provincia vicino a Tarragona. Il dottor Mullerat sapeva che presto avrebbe bussato alla porta di Arbeca. Nell’arco di due anni, a Barcellona chiese e altri luoghi religiosi venivano distrutti e dati alle fiamme. Nel luglio 1936 sacerdoti, religiosi e laici venivano uccisi a Tarragona e Lérida. I soldati governativi arrivarono ad Arbeca agli inizi di agosto.
Alcune persone vicine al dottor Mullerat gli suggerirono di lasciare la Spagna, ma rifiutò. Gli venne anche offerto di fuggire a Saragozza, dove sarebbe stato al sicuro, ma ancora una volta non volle. Credeva di dover realizzare la sua missione di aiuto ai bisognosi. Pieno di fede e non temendo di affrontare il pericolo, disse che era necessario lì dov’era.
La mattina del 13 agosto 1936, gli uomini della milizia arrivarono a casa sua. Venne portato via e buttato come un mucchio di stracci vecchi sul retro di un camion, già occupato da cinque altri cattolici “criminali”. Iniziò così il suo ultimo viaggio.
A un certo punto una donna uscì e fece fermare il camion, dicendo che suo figlio stava male e chiedendo se il dottore poteva aiutarlo. Si fermarono e portarono il bambino dal dottor Mullerat, che lo visitò e gli prescrisse delle medicine, rassicurando la donna sul fatto che il piccolo sarebbe guarito.
Poi, notando che uno degli uomini della milizia aveva una ferita, chiese se poteva esaminarla. Il soldato gli mostrò un profondo taglio sulla gamba, e il dottore lo bendò e gli disse come curarlo. La sua carriera medica ebbe come ultimo beneficiario uno dei suoi aguzzini. Che dire?
Un testimone riferì alla moglie di Mariano che le sue ultime parole furono “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.
Alla cerimonia di beatificazione del dottor Mariano, svoltasi sabato 23 marzo, hanno assistito tre sue figlie e due nipoti. “Egli interceda per noi e ci aiuti a percorrere le strade dell’amore e della fraternità, nonostante le difficoltà e le tribolazioni”, ha auspicato Papa Francesco.
Beato Mariano Mullerat I Soldevia, prega per noi.