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I riti più famosi della Settimana Santa in Italia: la mappa regione per regione

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 15/04/19
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Dai battenti ai sacri vasi, dalla deposizione del crocifisso al ballo dei diavoli. Venerdì santo e non solo. Scopri l’evento più vicino a te

La mappa dei riti più suggestivi della Settimana Santa in tutta Italia. La maggior parte di questi eventi è legata alla rievocazione della morte e della risurrezione di Cristo. Ecco regione per regione le celebrazioni più conosciute e partecipate.

Piemonte

Le celebrazioni di Pasqua vengono annunciate dai Cante j’euv, le tradizionali questue quaresimali che inondano di musica e buon umore Vigliano Biellese, Monteu Roero (Cuneo), Castagnito (Cuneo), Alessandria e altri comuni piemontesi.

La Processione delle macchine a Vercelli è molto suggestiva: il Venerdì Santo grandi sculture in legno colorato (le cosiddette “macchine”, raffiguranti le varie tappe di questa processione), sono prese dalle chiese delle confraternite che le custodiscono il resto del ragno e portate in spalle lungo le vie della città, in particolare per il centro storico illuminate da torce e fiaccole.

Si può menzionare anche il folkloristico Mortorio Pasquale di Villafalletto (Cuneo).

NAPLES,HOLY WEEK

Mario Laporta | AFP

Liguria

In Liguria, c’è la processione del Venerdì Santo di Savona, che si svolge ogni due anni (in quelli pari), in cui gli episodi evangelici sono rievocati da 15 casse, vere e proprie opere d’arte in legno, che i fedeli portano in spalla lungo il corteo. In testa alla processione procede l’arca della Santa Croce, al cui interno è conservata una reliquia della Vera Croce.

A Genova le celebrazioni si aprono con la visita ai Sepolcri e con la processione del Giovedì Santo, a Ceriana (Imperia) la Domenica delle Palme segna l’inizio dei tradizionali riti della Settimana Santa che ripropone tradizioni millenarie: la Cena del Signore, la processione del Venerdì Santo, i cori di Ceriana e i momenti gastronomici.



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Lombardia

A Vertova (Bergamo), giudei e soldati romani sfilano in processione nella giornata di Venerdì Santo. Tra loro si trova anche un figurante a rappresentazione di Gesù Cristo, scalzo, con saio e croce in spalla. Una tradizione che a distanza di secoli non manca di affascinare i visitatori.

Spostiamoci in Valtellina, a Bormio (Sondrio). L’antichissima tradizione dei Pasquali getta le sue radici in quei riti pagani legati all’entrata della tanto auspicata primavera. Si tratta oggi di una competizione tra le diverse contrade del paese, in stile carnevalesco. Ogni zona del paese prepara in un luogo segreto il suo “pasquale”, una sorta di carro ridotto ai minimi termini che assume le sembianze di una grossa portantina. La gara verrà vinta da coloro che realizzeranno il pasquale più bello, costruito, addobbato e decorato con maestria dai partecipanti, facendo sfoggio di creatività e tecnica. Per assistere alla sfilata bisogna trovarsi a Bormio la mattina di Pasqua.

A Saviore (Brescia) c’è il Maridà le Puté (maritare le nubili) e si svolge  la sera del Venerdì Santo, dopo le funzioni religiose. Si tratta di un rituale attraverso il quale si rivelano gli amori inconfessabili, i flirt già sulla bocca di tutti, ma non ancora ufficiali. Anticamente si combinavano matrimoni, ma si smascheravano anche le tresche clandestine, che venivano portate alla luce e “redente”. La morte del pettegolezzo e il trionfo della verità, perché una comunità dove non ci sono scandali rappresenta un’umanità più felice.

A Mantova si compie il rito dei Sacri Vasi, che secondo tradizione e leggenda contengono il sangue di Cristo, raccolto e portato in città da Longino stesso (il soldato che trafisse il costato del Salvatore). Il sangue cadendo sull’uomo gli diede il potere di curare gli ammalati, episodio che viene ricordato il Venerdì Santo, quando i Vasi Sacri vengono portati in processione nelle vie centrali della città.

Friuli

Sacra rappresentazione del Venerdì Santo a Erto (Pordenone), con una delle Vie Crucis più antiche del paese, iniziata nel 1631, quando i cittadini fecero voto di celebrarla ogni anno per essere risparmiati dall’epidemia di peste. Abitanti di Erto in abiti da antichi romane, mantengono ancora oggi quel sacro voto.

Il giorno di Pasqua si faceva gran festa e gran consumo di focacce fatte in casa o acquistate. Tra i ragazzini, protagonista diventava l’uovo sodo. In particolare a Cividale del Friuli ha ancora luogo il Gioco del Trùc. Il “Trùc” è un antichissimo gioco che si svolge unicamente nelle giornate di Pasqua, Pasquetta e nell’Ottava, cioè la domenica seguente la Resurrezione.



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Veneto

A Venezia si celebra il venerdì santo con la visita ai Sepolcri nelle chiese. In alcune parrocchie si svolge ancor oggi la processione della Croce, in particolar modo in alcuni sestieri di periferia e nelle isole. A Padova e nei Colli Euganei si cura ancora l’illuminazione delle finestre sotto cui avviene il passaggio delle processioni.

Emilia Romagna

La via crucis vivente a Frassinoro (Modena), se non la più importante di certo la più pittoresca tra le celebrazioni pasquali della regione, e risale ai tempi della Controriforma. Un evento che viene allestito solo ogni 3 anni, tra cui il Venerdì Santo del 2019. Gli abitanti del borgo mettono in “vita” dei quadri viventi che raffigurano i momenti salienti della Passione di Cristo.

Altrettanto suggestiva è la Processione del Venerdì Santo nel borgo medioevale di Montefiore Conca (Rimini). E’ una tradizione che si ripete ogni anno, un rito antichissimo le cui origini si perdono nel tempo. Non è la tradizionale via Crucis ma la deposizione del Cristo morto. In religioso silenzio, la processione parte dall’alto del monte Auro, luogo simbolico del Golgota, per scendere verso il paese, illuminata solo da fiaccole e fuochi accesi lungo il percorso.

Tra i riti profani: la Sagra e Palio dell’uovo nel giorno di Pasqua, Tredozio, piccolo borgo della Val Tramazzo in provincia di Forlì-Cesena, e una manifestazione analoga si svolge anche a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza).


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Toscana

Il venerdì santo è molto pittoresca la Processione dei Crocioni a Castiglione di Garfagnana (Lucca). Un penitente anonimo vestito da Gesù percorrerà il paese con un seguito di fedeli, scalzo, con catene ai piedi e la croce sulle spalle.

Mentre a Radiocofani (Siena), dove alla Coena Domini (la Santa Messa in cui viene rappresentata simbolicamente l’ultima cena) segue la lavanda dei piedi, e alle 20:30 circa parte la processione storica e tradizionale della “buia”, per le vie del borgo, mentre si intonano canti liturgici in latino.

A Chianciano Terme (Siena) si svolge la Antica Giudeata: è la Processione del Venerdì Santo e coinvolge tutta la popolazione da sempre per un rito legato alla tradizione che si tramanda fin dal ‘600. Altre vie crucis molto toccanti si sono svolgono a Vagli di Sopra (Lucca), Castel San Niccolò (Arezzo), San Gimignano (Siena).

Il rito più noto e originale si svolge a Firenze. Si tratta dello ‘scoppio del carro’. I fuochi di questo carro vengono incendiati, la mattina di Pasqua durante la Messa in cattedrale, da una colomba, o come si dice a Firenze dalla ‘colombina’, la quale altro non è che un razzo dalle sembianze di un bianco piccione.



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Marche

Nelle Marche, la tradizionale processione del Venerdì Santo di Cantiano (Pesaro e Urbino), la cosiddetta “Turba”, porta la folla a spostarsi in vari luoghi del paese per assistere a delle rappresentazioni dei momenti più importanti della Passione, tra cui ci sono il processo, l’ultima cena, la flagellazione e l’ascesa al Calvario, ultima tappa durante la notte, tra le luci delle torce accese.

La rappresentazione degli ultimi attimi della vita di Gesù è resa spettacolare dall’ estremo realismo scenico ma anche dalla particolare presenza dello  “Speaker” e del “Coro” alla maniera delle tragedie greche. Dalle pendici del colle Lauretano, località Villa Musone, il corteo sale fino alla Basilica della Santa Casa di Loreto, ripercorrendo le tappe salienti della Passione, in un climax di intensa sacralità.

A Porto Recanati (Macerata) si svolge, sin dai tempi del medioevo, una pittoresca processione del Venerdì Santo: la Bara de Notte. Un gruppo di dodici pescatori scalzi, chiamati “sciabegatti” (da “sciabega” cioè “rete da pesca” in dialetto), percorre le stazioni della Passione portando la bara in processione. La peculiarità è data proprio da quest’ultima, una macchina di legno alta cinque metri i cui segreti di montaggio sono custoditi da un unico artigiano che li tramanda negli anni.

Umbria

Ad Assisi, c’è il rito della Deposizione del Crocefisso (o scavigliazione) e l’incontro con Maria Addolorata sono ormai celebrazioni ben solide, che avvengono mettendo in atto processioni destinate a toccare tanto la Cattedrale quanto la Chiesa di San Francesco.

Tra le celebrazioni pasquali, un’altra della regione densa di folklore è la processione del Cristo Morto di Gubbio, che seguita da canti e simulacri santi attraversa il centro storico della città.


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Lazio

Molto nota è la processione del Venerdì Santo di Orte (Viterbo). La sera, le confraternite sfilano mostrando ognuna i simboli della passione e trasportando croci, e al loro seguito si trascinano dei penitenti con catene alle caviglie. Una pittoresca distribuzione di fiori avviene al termine della processione.

Segnaliamo anche la Via Crucis del Venerdì Santo a Roma, guidata dal Papa; e le rappresentazioni di Sezze (Latina) e Tarquinia (Viterbo).

Abruzzo

In Abruzzo, da oltre 500 anni si tiene a Chieti la più famosa e antica processione del Venerdì Santo. La solenne sfilata si snoda tra le principali strade del centro storico addobbate con drappi di raso alle finestre; le statue di grande pregio artistico sono scortate dagli appartenenti alle confraternite cittadine, ognuno incappucciato e vestito con l’abito del proprio sodalizio, ma anche da cantori, musicisti e gente proveniente da tutta la regione.

La Domenica di Pasqua a Sulmona (Chieti) si svolge l’antichissima rappresentazione de “La Madonna che scappa”.

Molise

Molto conosciuta è la lunga processione che si tiene ad Isernia, il Venerdì Santo. La sera, circa cento fedeli trasportano pesanti croci e statue per celebrare la santità del momento, percorrendo le vie cittadine e indossando dei cappucci con il capo coronato.

Così come è molto commovente e partecipata la processione de I Misteri di Campobasso, che coinvolge la partecipazione dell’intera città.


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Campania

L’antico borgo del Casamale, a Somma Vesuviana (Napoli), tra le Mura Aragonesi custodisce una serie di riti pasquali molto sentiti dalla popolazione. Il Giovedì Santo, le antiche quattro confraternite locali danno vita a tre cortei di “assaccati” che, muniti di fiaccole, girano tra le principali Chiese per la visita ai cosiddetti “Sepolcri”, pregando innanzi agli altari addobbati con steli di grano fatti germogliare al buio.

Molto famose sono la Processione Bianca (giovedì santo) e la Processione Nera (venerdì santo) a Sorrento, cosiddette per il colore dalle tuniche e del cappuccio delle due confraternite protagoniste.

Il più famoso dei riti pasquali sull’isola di Procida è la Processione dei Misteri, il Venerdì Santo, una tradizione che ha origine alla fine del ‘600. In Costiera Amalfitana, le vie di Minori, il Giovedì e il Venerdì Santo sono illuminate dalle fiaccole dei Battenti in processione, penitenti incappucciati vestiti di bianco e cinti da grosse funi di canapa.

In provincia di Avellino a Lapio e Frigento, la Passione di Cristo si ricorda con antiche rappresentazioni in cartapesta, i “Misteri”, risalenti al XVIII secolo, di autore ignoto. Molto toccanti anche le processioni del Venerdì santo di Vallata, Calitri e Gesualdo.

Nel borgo medievale sannita di Reino, il rito pasquale più sentito è “Il Cenacolo” del Giovedì Santo, ovvero una rappresentazione popolare dell’ultima cena di Gesù con gli apostoli; mentre a Sessa Aurunca (Caserta), la Settimana Santa è un percorso rituale molto intenso e complesso che costituisce uno degli elementi fondanti della comunità locale.

Basilicata

A Barile (Potenza), oltre cento figuranti mettono in opera la Passione di Cristo, in un lunghissimo corteo che raccoglie anche figure molto più folkloristiche e pagane, come il Moro, abbigliato in modo appariscente, o la Zingara che pose (secondo la tradizione) i chiodi per crocifiggere Gesù, o ancora il Malvo, incaricato di fustigare i presenti per aver portato alla crocifissione del Salvatore.

Suggestivi anche i Misteri rappresentati a Montescaglioso (Matera), dove figure incappucciate e coronate di spine (i mamuni) aprono la processione, seguita da le sei confraternite che portano altrettante statue dei misteri, oppure la Processione del Cristo Morto di Matera.


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Puglia

Fra i riti pugliesi spiccano le imponenti processioni del Giovedì e del Venerdì Santo a Taranto, che si snodano nelle vie pavimentate a lastrico della città vecchia e nel centro cittadino, un cammino di 14- 15 ore ad andatura lentissima.

Altri riti molto seguito sono Le Fracchie di San Marco in Lamis (Foggia), La Desolata di Canosa (Bari), le processioni di Gallipoli (Lecce), Molfetta (Bari), Troia (Foggia).

Calabria

In Calabria, a Nocera Terinese (Catanzaro), l’intero paese si attiva fin dalla Domenica delle Palme per dare vita a momenti di grande ritualità e spirito comunitario, che salgono di intensità già il mercoledì quando “caccianu a Madonna”, momento in cui la stata dell’Addolorata viene esposta dopo essere stata nascosta per un anno in una nicchia velata. Il Venerdì verrà prelevata dalla chiesa per essere portata lungo le vie cittadine, durante la processione serale, che termina a mezzanotte. Il culmine si ha poi il Sabato Santo, quando un bambino vestito con un panno rosso rappresenta Cristo Gesù con la corona di spine e un corteo di flagellanti percorre il paese, battendosi a sangue cosce e polpacci ed usando poi il proprio sangue per macchiare le mura delle zone che attraversano.

Simile rito, ma di minor portata, avviene a Verbicato (Cosenza), dove i battenti si percuotono le cosce mentre compiono per tre volte il giro del paese.



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Sicilia

La processione dei Misteri a Trapani, un rito di quasi ben 24 ore, che inizia il Venerdì Santo alle 14 e termina all’alba del giorno successivo. I Misteri sono rappresentati da venti raffigurazioni artistiche (portati ognuno da almeno dieci uomini) in vari materiali, che raffigurano i momenti della Passione e della Morte di Cristo, a cui si aggiungono i due simulacri di Gesù Morto e Maria Addolorata.

Toccante è anche la processione degli incappucciati di Enna. Le celebrazioni rappresentano l’evento più importante dell’anno e culminano nella processione del Venerdì Santo, durante la quale sfilano circa 2.500 confrati incappucciati, che portano i fercoli (i caratteristici carri, portantine e lettighe)  del Cristo morto e della Madonna Addolorata, sulle note di commoventi marce funebri e “lamentanze”, gli antichi canti religiosi in cui si esprime il dolore del lutto per la morte del Cristo.

A Caltanissetta, la Settimana Santa è l’evento più atteso dell’anno, le celebrazioni iniziano il lunedì e il martedì con affascinanti rappresentazioni che mettono in scena gli ultimi giorni di vita del Cristo, ma entrano nel vivo il mercoledì con la Processione della Real Maestranza, un corteo di oltre 400 persone guidate dal Capitano, eletto ogni anno tra i rappresentanti delle categorie artigiane e vestito secondo la tradizione settecentesca.

Mentre Marsala (Trapani) si distingue per la Solenne Processione del Cristo Morto, allestita con quadri seicenteschi e tenuta il Giovedì Santo.

Per qualcosa di ancora più folkloristico, si può visitare invece Prizzi, in cui dei giovani vestiti di rosso e mascherati da diavoli si aggirano per il paese, guidati dalla Morte stessa, allo scopo di catturare più anime possibili, proprio nel giorno di Pasqua. Chi viene indicato dalla Morte e si ritrova con l’anima catturata, deve pagare da bere ai diavoli nella più vicina osteria.



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Sardegna

La Settimana di Santa Iglesias termina con una pomposa processione notturna, nella notte del Venerdì Santo, che inscena un corteo funebre di origine barocca e spagnola.

O il peculiare rito della Scrocifissione a Oliena (provincia di Nuoro), in cui la statua del Cristo viene levata dalla croce durante il Venerdì, nascosta nel Duomo, e infine fatta riapparire il Sabato Santo; nel frattempo la statua della Madonna viene portata in processione in tutte le chiese del paese, per simularne la ricerca del figlio.

Anche Alghero (Saasari) non manca di avere le sue celebrazioni, tra cui il caratteristico innalzamento del Cristo sulla croce, nel giorno del Giovedì Santo.

Tra le celebrazioni più folkloristiche troviamo la Settimana Santa ad Aggius, con riti di origine medioevale e spagnola: il Venerdì Santo si visitano in processione i Sippulcri (sepolcri), appositamente preparati negli oratori con vasi di grano germogliati al buio e drappi. Durante la notte, nella chiesa parrocchiale, avviene lu Sgraamèntu (lo schiodamento), con cui si depone cristo dalla Croce. Prima della Santa Messa di Pasqua, si tiene una processione doppia, tenuta dalle confraternite del Rosario e di Santa Croce che s’incontrano nella piazza del paese portando i simulacri del Cristo Risorto e della Madonna (Vaticano.com).



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