Il termine è relativamente nuovo e viene usato spesso in certe diocesi del mondoA volte i cattolici possono sentire o leggere i termini “decanato” o “decano” sul bollettino parrocchiale o negli annunci domenicali.
Cosa significano?
Nel più recente Codice di Diritto Canonico, ai vescovi è stata data l’autorità di assemblare le parrocchie in gruppi geografici più piccoli. Questi gruppi di parrocchie all’interno di una diocesi sono state poste sotto la cura di un “decano” e chiamati “decanati”.
Il termine “decano” deriva dal latino decanus, che originariamente si riferisce a un leader incaricato di dieci persone.
L’obiettivo di questa organizzazione è assistere il vescovo nella sua amministrazione della diocesi. Una diocesi è spesso un’ampia regione geografica, e per governarla in modo efficace il vescovo ha bisogno di decani che aiutino a supervisionare le parrocchie e ad assicurare che funzionino in modo adeguato.
In alcuni casi in cui il vescovo non è fisicamente in grado di essere presente a un importante evento ecclesiale, il decano sarà nominato suo rappresentante. Ad esempio, spesso un decano insedierà un sacerdote come nuovo “pastore” di una parrocchia.
Se i decani non hanno grande autorità ufficiale per rendere esecutiva la legislazione nelle parrocchie, sono i rappresentanti locali del vescovo. Se c’è una questione relativa a una parrocchia o a un sacerdote, ai laici viene detto di consultare in primo luogo il decano locale. Se la questione non viene risolta, il decano dovrebbe poi presentare il problema al vescovo.
Nelle aree in cui ci sono molti cattolici dispersi su un’area particolarmente vasta, i decanati sono uno strumento efficace che aiutano il vescovo a mantenere l’unità nel suo gregge.