Nell’Esortazione apostolica per i giovani, Francesco ricorda la sua lezione di vita
La mamma di Carlo Acutis, Antonia Salzano, ha avuto l’incredibile sorpresa di vedere come Papa Francesco, in un documento magisteriale, presenti la lezione di vita lasciata ai giovani di tutto il mondo da suo figlio, un ragazzo appassionato dei computer, morto ai 15 anni.
La sua sorpresa, confessa in un video, è stata soprattutto vedere “citata una di queste frasi molto conosciute tra i giovani: ‘tutti nasciamo originali ma alcuni muoiono fotocopie'”.
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In un’intervista registrata in un video prodotto da Vatican News, la mamma di Carlo spiega che il ragazzo conosceva molto bene i rischi e le potenzialità di Internet. Si è adoperato per utilizzare questi nuovi strumenti di comunicazione per promuovere il grande amore della sua vita, l’Eucaristia.
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“La cosa incredibile è che con un computerino, tutto sommato abbastanza scadente, è riuscito a raggiungere tutti i cinque continenti, migliaia di giovani”.
Nell’esortazione apostolica che raccoglie le conclusioni dell’ultimo Sinodo dei vescovi sui giovani, “Cristus Vivit”, Papa Francesco spiega che Carlo “sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività”.
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“Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”.
“Non è caduto nella trappola. Vedeva che molti giovani, pur sembrando diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri, correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attraverso i meccanismi del consumo e dello stordimento”, aggiunge il Santo Padre.
La mamma ricorda che suo figlio ha fatto una mostra digitale sui miracoli eucaristici che è stata ospitata in tutto il mondo, in particolare, in gruppi giovanili e in campus universitari.
“Noi ci aspettiamo che la figura di Carlo possa essere un incoraggiamento per tutti i giovani che sono chiamati ad essere santi come Carlo, perché la santità è per tutti – si augura la mamma -. Lui stesso diceva che era Gesù che lo aiutava a crescere ogni giorno per fare quei passi che lo aiutavano a non essere quella fotocopia”.
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