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Il sogno di Pier Giorgio Frassati diventa realtà il 6 aprile: uniti nella preghiera per l’Europa

Foto poco conosciuta di Pier Giorgio Frassati, 1924

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Silvia Costantini - pubblicato il 27/03/19
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Un’iniziativa dell’associazione dedicata all'”Uomo delle otto beatitudini”In questi momenti decisivi per il futuro dell’Europa l’Associazione Pier Giorgio Frassati, che ha sede a Roma, ha promosso un Rosario mondiale per il 6 aprile: “per la pace, per la fede dei suoi popoli e per la riscoperta dei valori cristiani che ne stanno alla radice”, e questo come dono al giovane beato in occasione dell’anniversario del  suo compleanno.

La proposta, arrivata in una lettera ufficiale, è indirizzata a tutti gli amici del beato Pier Giorgio, deceduto a 24 anni nel 1925, riconosciuto da Giovanni Paolo II come “Uomo delle otto beatitudini”.

Hanno  già inviato la loro adesione all’iniziativa numerose associazioni, scuole, oratori, e gruppi intitolati a Pier Giorgio Frassati, come pure confraternite e santuari mariani, da varie parti del mondo.

Il Rosario per l’Europa, secondo gli organizzatori è anche una preghiera  “perché i giovani si sentano responsabili della sua costruzione, spronati in questo dall’esempio di Pier Giorgio. Dopo la prima guerra mondiale egli si impegnò con convinzione ed entusiasmo nel movimento studentesco europeo per la pace ‘Pax Romana’,” spiegano i responsabili dell’iniziativa.  “Aveva compreso che per la pace occorreva impegnarsi anche al di fuori dei confini della propria patria, sentendo come propria la sorte di altri popoli e di altre nazioni”.

“Il compleanno di Pier Giorgio” aggiungono “ quest’anno cade in prossimità delle elezioni europee. Non lasciamoci prendere da un senso di stanchezza e di sfiducia rispetto a questo bellissimo progetto che è la Comunità Europea, di fronte al quale urge recuperare le speranze e le prospettive cristiane che animarono i suoi Padri fondatori”.

Papa Francesco nel suo discorso al Rethinking Europe – 2017 , ci invita ad “avere il coraggio di lavorare per perseguire appieno il sogno dei Padri fondatori di un’Europa unita”. “Una tale comunione di intenti non può non avere un carattere spirituale, proprio come lo intese Pier Giorgio” secondo l’Associazione che ricorda la lettera che egli scrisse agli studenti di Bonn nel gennaio del 1923: “sentiamo in noi l’intera forza del nostro amore cristiano che ci affratella oltre i confini di tutte le nazioni… Cattolici voi e noi dobbiamo portare il soffio di bontà che solo può nascere dalla fede di Cristo”.

“Quale migliore regalo a Pier Giorgio noi possiamo fare se non rispondere a questo appello?”, spiegano i promotori dell’iniziativa. “Reciteremo il rosario per tutte queste intenzioni, pregheremo la Madonna, da Pier Giorgio tanto amata, e la cui corona risplende delle 12 stelle  nella bandiera della Comunità Europea, di restituirle i valori cristiani delle sue radici, di restituirle l’anima “.

L’associazione ha creato un sussidio in varie lingue per la recita del Rosario che può essere scaricato dal sito www.tipiloschi.com.

È possibile comunicare l’adesione al Rosario per l’Europa al indirizzo dell’Associazione Pier Giorgio Frassati info@piergiorgiofrassati.org o a info@tipiloschi.com I nomi delle associazioni, dei gruppi, ecc., aderenti saranno riportati nel sito internet: www.tipiloschi.com

Tra i firmatari della convocazione si trova la firma di Wanda Gawrońska, presidente dell’Associazione Pier Giorgio Frassati, del sacerdote Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana e di Marco Sermarini responsabile della Compagnia dei Tipi Loschi di Grottamare.  

Questa Compagnia riprende il nome di una società che  Pier Giorgio aveva fondato con i suoi amici appassionati di montagna, attenti ad aiutarsi nella vita interiore, vivendo la loro fede in allegria. Mentre il loro motto era “pochi, ma buoni come i maccheroni!” essi  erano uniti da “un patto che non conosce confini terreni, né limiti temporali: l’unione nella preghiera(da una lettera di Pier Giorgio Frassati a I. Bonini, Gennaio 1925).

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