A Peter Tabichi, originario del Kenya, va 1 milione di dollari, assegnato da una fondazione degli Emirati Arabi Uniti. Ecco le motivazioni
“Parla meno e fai di più” è il motto di Peter Tabichi, 36 anni, francescano, insegnante di Matematica e Fisica in una scuola secondaria rurale del Kenya. E’ lui il migliore professore del mondo.
Ha ricevuto, infatti, il premio “Global Teacher prize“, assegnato a Dubai dalla prestigiosa Varkey Foundation all’insegnante che si ritiene abbia saputo svolgere nel modo migliore la sua professione e, con la sua azione, abbia saputo influenzare positivamente la comunità in cui vive (Rivista Africa, 25 marzo).
Il premio ammonta ad un milione di dollari, grazie al patrocinio dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e governatore di Dubai (La Stampa, 25 marzo).
Una regione arida e povera
Fra Peter è figlio di maestri, insegna alla Keriko Secondary School vicino Nakuru, una regione arida, colpita spesso da carestie, dove il 30 per cento degli studenti vive al limite della sussistenza, dove tanti sono orfani, un pasto non è una certezza e la scuola, l’unica realtà che può cambiare il futuro delle nuove generazioni, sembra un lusso che pochi si possono permettere (La Repubblica, 25 marzo).
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La donazione del salario
Nella sua azione educativa ha saputo dare fiducia ai suoi alunni, ricucire le tensioni fra la miriade di etnie del villaggio attraverso un Club della Pace; donare l’80% del suo salario agli studenti impossibilitati a comprare i libri di testo e pagare la retta scolastica; insegnando metodi di coltivazione più adatti a sopportare la siccità.
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Premi internazionali
Al contempo, nonostante le scarse risorse della scuola, un solo computer, la quasi assenza totale di connessione ad Internet, e il sovraffollamento nelle classi, fino ad 80 alunni a stanza, gli studenti del maestro keniota hanno già vinto importanti competizioni nazionali ed internazionali, tra cui un premio dalla Royal Society of Chemistry nel Regno Unito.
“Questo premio non riconosce me..”
«Ogni giorno in Africa – ha detto Tabichi ricevendo il premio – si volta una nuova pagina e si inizia un nuovo capitolo. Oggi è un altro giorno. Questo premio non riconosce me, ma riconosce i giovani di questo grande continente. Io sono qui solo grazie a ciò che i miei studenti hanno raggiunto. Questo premio dà loro una possibilità. Racconta al mondo che tutto è possibile» (Avvenire, 25 marzo).
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