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Gustare il Magnificat in una tazza di caffé

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Missionarie di San Carlo - pubblicato il 20/03/19
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Cinque mamme e una colazione attorno a un tavolo: come accadde a Maria ed Elisabetta l’incontro tra donne per condividere la verità della vita può generare una gioia immensa.Di Eleonora Ceresoli

Ogni settimana, suor Teresa ed io ci troviamo a casa nostra con tre mamme di Broomfield che, da quattro anni, si incontrano per un momento di condivisione della nostra vita. Il “Caffè con le mamme” è stato simpaticamente soprannominato da una di loro “Coffee and tears”, perché una lacrima ci scappa sempre.
È un momento molto atteso, nato dal loro desiderio di avere un luogo e del tempo per confrontarsi su questioni importanti, per fare domande: sulla vita, su come affrontare seriamente la propria vocazione, sull’educazione dei figli, sulla fede, sulla preghiera.



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Noi siamo contente di aprire la nostra casa a queste donne, di accoglierle e ascoltare. Dalla fedeltà a questo momento, è nata un’amicizia che cresce nel tempo. Come viene descritto mirabilmente nel Magnificat, il cuore di due donne che si incontrano per condividere la verità della vita può generare una gioia immensa e la comunione che ne scaturisce porta frutti.

WEB3-WOMEN-FRIENDS-COFFEE-TALK-De Monkey Business Images I Shutterstock

A volte, le domande che emergono sono profonde e drammatiche, in altri momenti si ride e si scherza assieme, oppure si giudicano i fatti del quotidiano. Suor Teresa ed io offriamo la nostra esperienza di preghiera e di condivisione per dare una luce alla loro vita familiare. A nostra volta, impariamo dai momenti di santità umile che vediamo in atto nelle loro vite, attraverso il modo in cui accompagnano i figli e i mariti.


BAR, MANI, CAFFE
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È stato bello condividere con una di loro il dramma dell’attesa del nono figlio, con un alto rischio per la salute sua e della bambina che aspettava. Abbiamo potuto dire a questa amica che una nuova vita è sempre un dono dal Cielo e che non era da sola a portare il peso della situazione che viveva. L’abbiamo sostenuta durante i nove mesi della gravidanza e al momento del parto, pregando per lei e per la bimba nella sala d’attesa dell’ospedale, condividendo alla fine la gioia grande della buona salute di entrambe.
Quando ci troviamo tutte e cinque sedute intorno al tavolo di casa nostra, riscopro ancora una volta la bellezza della Chiesa. Ciascuna di noi è stata chiamata ad una vocazione specifica, che si fonde e si arricchisce nella comunione con le altre.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DALLA FRATERNITA’ SAN CARLO

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