Nella giornata in cui prevalgono i toni retorici della rivendicazione femminista, dedichiamo alle donne l’eternità dei versi dei grandi poetiLa festa della donna è una ricorrenza che genera sempre enormi polemiche e infinite discussioni. Anche quest’anno una parte del movimento femminista ha sposato la retorica della rivendicazione a 360 gradi, contestando duramente e in modo sistematico tutto l’assetto della società attuale. Sono state intraprese iniziative di lotta attraverso uno sciopero di 24 ore da “ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita” (Non una di meno), e reclamata la possibilità di abortire in modo “libero, sicuro e gratuito” (Ibidem).
Senza entrare nel merito di ciascuna di queste contestazioni e rivendicazioni, ma prendendo in considerazione unicamente la richiesta avanzata rispetto all’aborto, mi piace invece pensare alla possibilità di celebrare l’8 marzo con la testimonianza di donne che si sono battute per la vita come ad esempio Paola Bonzi, Flora Gualdani, Maria Pollacci.
La prima dirige il Centro Aiuto alla Vita dell’Ospedale Mangiagalli di Milano che ha contribuito alla nascita di oltre 22.000 bambini sostenendo le madri in difficoltà con il supporto psico-pedagogico, economico e pratico, durante e dopo la gravidanza.
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Flora Gualdani, ostetrica, che ha fondato l’opera Casa Betlemme per mettersi al servizio della vita nascente, delle donne ferite dal dramma dell’aborto, della famiglia e dell’infanzia.
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Maria Pollaci ostetrica di 94 anni ancora in attività che è stata recentemente insignita dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, per aver fatto nascere ben 7664 bambini.
Per celebrare tutte le donne, madri biologiche, adottive o spirituali, abbiamo scelto alcuni brani in prosa e poesia dal libro “Non solo mimose” a cura di Clemens Rosu (Paoline, 2019) che raccoglie componimenti prevalentemente in versi sul tema della donna. Papa Francesco due anni fa disse: “A me piace pensare che Dio abbia creato la donna perché tutti noi avessimo una madre”.
La maternità non consiste unicamente nella capacità procreativa biologica ma nella peculiarità femminile di essere feconde, cioè nella potenzialità di generare frutti indispensabili per accogliere e custodire la vita.
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