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Prevenzione nelle diocesi italiane contro gli abusi sessuali sui minori: la parola ai vescovi

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 07/03/19
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Prima incontro del Servizio nazionale per la tutela dei minori della Cei. Si accelera per la presentazione delle linee guide che si dovranno adottare nelle singole diocesi

Prima riunione del Consiglio di Presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori della Cei.

Il Consiglio si è riunito lunedì 4 marzo a Roma, presso la sede della Conferenza episcopale italiana. Punto di partenza del confronto l’intervento che il Santo Padre ha tenuto domenica 24 febbraio al termine dell’incontro in Vaticano su “La protezione dei minori nella Chiesa”.

Servizi Regionali

Come la Chiesa italiana vuol rispondere concretamente all’abuso sessuale sui minori da parte del clero?

Il Servizio è impegnato a favorire la costituzione dei Servizi Regionali e Interdiocesani; al riguardo, si sta innanzitutto finalizzando la mappa dei vescovi incaricati da ogni Conferenza episcopale regionale.

abused child

use with caution

Presentazioni nelle diocesi

La giornata di lunedì è stata occasione di confronto sulle equipe che ogni diocesi è chiamata a far nascere e che il Servizio nazionale accompagnerà con l’offerta di percorsi formativi. Si partirà dalla presentazione sul territorio delle nuove Linee Guida, la cui approvazione è attesa a maggio da parte dell’Assemblea generale della Cei, conclusi i necessari passaggi in Santa Sede.


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Integrati altri sei membri

All’incontro hanno partecipato monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei, il presidente del Servizio e vescovo di Ravenna-Cervi, monsignor Lorenzo Ghizzoni, la coordinatrice Emanuela Vinai e i membri del Consiglio.

Il gruppo degli esperti nominati l’8 febbraio scorso (Carlo Acquaviva, Amedeo Cencini, Anna Deodato, Gianluca Marchetti, Luigi Sabbarese, Gottfried Ugolini), è stato integrato dalla Presidenza della Cei nella riunione del 27 febbraio con altri sei membri: Bianca Maria Giunta, Giacomo Incitti, Stefano Lassi, Ivan Maffeis, Chiara Palazzini, Laura Tesoniero. Tutti i membri sono in carica per un quinquennio.



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L’impegno di Meter

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Tra i componenti del gruppo non c’è Don Fortunato Di Noto, simbolo della lotta alla pedofilia in Italia con la sua associazione Meter Onlus, che proprio in queste ore ha collaborato con la Polizia Postale a far rimuovere contenuti pedopornografici da un server in Nuova Zelanda.

«Meter da trent’anni denuncia i pedofili, gli abusanti di minori (anche in talare), difende le vittime e addirittura suggerisce allo Stato italiano la prima mozione al mondo (1997) e una specifica istituzione (1998) per combattere la pedofilia – evidenzia in una nota Don Fortunato – Si allea con le Forze dell’ordine e offre il suo impegno e la sua esperienza alla Chiesa da più di venticinque anni. Da sempre Meter ha speso la vita di ogni suo componente, con immane fatica, ma senza mai indietreggiare».

«E tutto questo senza smania di notorietà, senza desiderio di primeggiare, ma con semplice spirito di servizio per tutti. Tutti. Tanto per ricordarlo», conclude don Fortunato Di Noto.


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