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Il cancro ha piegato Andrea Bizzotto, il papà che scrisse il libro-testamento alla figlia

ANDREA BIZZOTTO
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/03/19
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Da brividi quella frase: “Se non posso prendermi cura della mia famiglia in questo mondo, voglio credere di poterlo fare dopo la morte, magari sotto forma di Angelo custode”

Si è spento nella notte di venerdì 1 marzo nella clinica tedesca dove era ricoverato Andrea Bizzotto, il 33enne di Cittadella (Padova) che commosse l’Italia con il libro-testamento per la figlia, in cui le aveva lasciato una lettera per ogni compleanno futuro.

A darne notizia è stata la moglie con un messaggio su Facebook. Era da tempo malato di cancro ma aveva trovato la forza per scrivere “Un maldestro in bicicletta” (Brenta Piave Edizioni).

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“Non merita di perdere il suo papà…”

L’idea, aveva spiegato l’autore, era stata concepita assieme ad altri malati oncologici incontrati nel percorso di cura. Il destinatario del libro è una bambina, Giulia Grace, figlia di Andrea Bizzotto, che adesso ha due anni.

Diceva l’uomo alle presentazioni pubbliche del suo libro: «Lei non merita di perdere il suo papà e io, nonostante i miei errori, mi merito di poterla crescere. Sono diventato bravo con lei, mi reputo un buon papà, la amo, giochiamo e passiamo così tanto tempo assieme e lei è sempre più legata a me». Ma la bimba è ancora troppo piccola perché possa conservare in futuro ricordi del papà che tanto le voleva bene.



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L’evoluzione della malattia

Laureato in ingegneria, cuoco e gelataio per passione e per lavoro, si era trasferito a Witten, in Germania, mentre la famiglia era rimasta nel Basanese. Nell’ottobre 2016 gli era stato diagnosticato un sarcoma sinoviale, un tumore maligno aggressivo, lungo dieci centimetri, infilato in una gamba, come aveva spiegato lui senza nascondere alcun dettaglio. «Da quando ho scoperto di avere questa forma rara di tumore mi sono sottoposto a 30 radioterapie locali e a quattro cicli di chemio audiuvante ma dopo meno di un anno era in metastasi», aveva scritto. Il tumore, infatti, asportato chirurgicamente, aveva provocato più di una metastasi. E quando sua figlia è nata, esattamente due anni fa, nel marzo 2017, Bizzotto già faceva uno dei quattro cicli di chemio.

Ecco perché Andrea Bizzotto aveva deciso di scrivere un libro, i cui ricavi sono destinati direttamente in un fondo intestato a Giulia Grace bambina (Corriere del Veneto, 1 marzo).


ANDREA BIZZOTTO
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Andrea aveva scritto nel libro queste parole molto toccanti:

“Giulia sarà molto arrabbiata e purtroppo non capirà inizialmente. Maria sarà triste e disperata. Mia figlia probabilmente troverà una figura paterna ed io lo spero sinceramente, come spero che mia moglie possa avere un altro uomo, che la faccia sentire bene, amata e rispettata (…). Ora che sono più vicino alla morte, mi pento delle mie azioni negative e sento il desiderio di perdonare me stesso ed essere perdonato. Adesso credo in una vita ultraterrena; se non posso prendermi cura della mia famiglia in questo mondo, voglio credere di poterlo fare dopo la morte, magari sotto forma di Angelo custode”.

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