Don Scattolon, parroco in provincia di Padova, torna a far discutere “Sono insistenti. Non riesco più a trovare pace e serenità”
Troppe richieste pressanti, tra aiuti, soldi, supporti di vario genere da parte dei migranti. Il campanello di casa che suona in continuazione di giorno e di notte. E allora il prete…chiude casa e trasloca. La notizia, che circola da qualche giorno, ed è diventata motivo di discussione sui principali di social network tra favorevoli e contrari.
Protagonista di questa vicenda è Don Marco Scattolon, 74 anni, “vulcanico” parroco di Rustega (Padova) noto per le sue celeberrime “cartoline” inviate ai parrocchiani della piccola frazione di Camposampiero,
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Il trasloco
Don Scattolon non smette di stupire e a sorpresa annuncia di traslocare, vitto e alloggio, nella vicina parrocchia di San Pietro, punto di riferimento della nuova collaborazione pastorale di 9 realtà del territorio (Il Gazzettino, 26 febbraio).
Non cambia nulla nell’organizzazione delle celebrazioni e dell’attività pastorale e, per agevolare il passaggio, don Marco ha messo a disposizione di tutti il suo numero di cellulare e quello di tre collaboratori che potranno contattarlo.
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Pace e serenità
Oltre ai vantaggi del vivere con altri sacerdoti, dal cibo alla lavanderia, dalla sicurezza notturna agli impegni comuni, il parroco di Rustega non nasconde però che, alla base della decisione di trasferirsi, c’è stato anche «il viavai di stranieri che chiedono con insistenza aiuti e mi impediscono serenità e pace nei momenti di una possibile quiete. Non tutti sono educati e sanno accontentarsi di quanto si può dare» (Il Mattino di Padova, 26 febbraio).
«Da un po’ di tempo – prosegue don Scattolon – anch’io mi trovo con stanchezze e malesseri vari. Sono perciò arrivato alla decisione di spostarmi per i pasti e la quiete notturna e un po’ pomeridiana alla canonica di Camposampiero. Don Claudio mi accoglie volentieri».
Il precedente
Due anni fa si era offerto per ospitare in canonica agli arresti domiciliari un nordafricano di 33 anni, condannato per spaccio di droga. Salvo poi fare marcia indietro quando il trentatreenne continuava a fargli continue richieste di denaro (Corriere del Veneto, 26 febbraio).
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Il bonus anti-aborto
Di recente don Scattolon aveva fatto discutere per la scelta di donare 1000 euro, al momento della nascita del figlio, a sei donne che avevano inizialmente scelto di abortire a causa delle tante difficoltà da affrontare durante e dopo la gravidanza. Il “regalo” ha ricevuto gli apprezzamenti del Vaticano e di Papa Francesco.
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