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Nuove conferme sulla Sindone?

HOLY SHROUD
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Lucandrea Massaro - pubblicato il 25/02/19
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I ricercatori in Colorado si sono soffermati sulle macchie di sangueAl lavoro gli specialisti delle scienze forensi, quelli alla CSI per capirci, da pochi elementi, sfruttando la fisica dei liquidi o le loro caratteristiche chimiche capiscono la dinamica di un omicidio e quello impresso nella Sindone è forse il “delitto” più famoso del mondo. Di certo la condanna a morte più ingiusta per definizione: il Santo di Dio messo in Croce senza nessuna colpa eppure con tutte le colpe del mondo poggiate sulle sue spalle. Di quell’episodio è rimasta la cruda rappresentazione dei Vangeli e – secondo molti – quel lino custodito a Torino: la Sindone.

Dicevamo degli scienziati, il Centro di ricerche sindoniche del Colorado, negli Stati Uniti, porterà nuove prove e nuovi studi proprio sulla dinamica di quelle macchie di sangue al convegno dell’Accademia americana di scienze forensi.


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A raccontarlo è Marco Bonatti su Avvenire che spiega come le nuove ricerche si siano avvalse della cooperazione di alcuni volontari, scelti per la loro corporatura simile a quella dell’uomo della Sindone, che – in condizione di totale sicurezza e di assenza di dolore fisico – si sono fatti “crocifiggere” per studiare come il sangue sia colato e coagulato.

Il professor Gian Maria Zaccone, direttore del Centro internazionale di studi sulla Sindone di Torino, fa notare che le indagini di questi giorni sarebbero «una ulteriore reazione a quanto pubblicato da Borrini e Garlaschelli l’anno passato sul “Journal of forensic sciences” che, come noto, contestavano il realismo di tali colate a partire da prove sperimentali effettuate su braccia umane. Contro le conclusioni di tale articolo si levarono numerose critiche. In particolare la rivista pubblicò le obiezioni scientifiche di un pool di cattedratici e medici facenti parte del comitato scientifico del Centro internazionale di studi sulla Sindone».

«Oggi si aggiungono – dice ancora Zaccone – le ricerche coordinate da John Jackson, ricercatore “storico” sulla Sindone, già facente parte del gruppo statunitense Sturp che lavorò sulla Sindone nel 1978 portando a compimento la più completa raccolta di dati sulla Sindone sino ad oggi effettuata, anch’egli membro del comitato scientifico del Ciss, in cui sono state ricontrollate le conclusioni di Borrini e Garlaschelli a partire da volontari che si sono prestati a simulare nella sua complessità e completezza la posizione di un crocifisso, giungendo a conclusioni opposte a quelle dei citati autori, e a dimostrare la compatibilità dei rivoli di sangue visibili sulla Sindone con quelli sul corpo di un uomo nella posizione della crocifissione» (Avvenire).

La scienza continua ad interrogarsi: quel lino è autentico? Quelle ferite compatibili col Cristo? Quelle macchie sono verosimili? La ricerca che ruota attorno alla Sindone, per quello che ne sappiamo, coincide con quello che conosciamo dei miracoli eucaristici, e sempre di più sarebbe utile metterli in correlazione, come del resto aveva fatto il giovane Carlo Acutis nei suoi lavori con i quali sperava di trasmettere ai suoi coetanei lo stupore e l’amore per Gesù-Eucarestia. La via è tracciata, basta seguirla…


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