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Come si può vivere la castità al giorno d’oggi?

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Canção Nova - pubblicato il 18/02/19
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La fedeltà e l’amore sono le vie per una vita di castitàCom’è possibile essere casti al giorno d’oggi? Quali sono i mezzi che Nostro Signore ci ha lasciato perché potessimo avere una vita ordinata nella sessualità?

Il matrimonio è stato creato nel paradiso terrestre, dove la vita fisica era vissuta a un grado spirituale molto superiore rispetto a quello di oggi, perché Adamo ha visto Dio faccia a faccia. Sentiva la mancanza di una compagna. Dio l’ha creata e li ha uniti in matrimonio.

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Bruno Marques / cancaonova.com

Anche dopo la caduta c’era il matrimonio, che è di diritto naturale e che non esigeva la cerimonia religiosa, sociale, civica… Qualunque accordo valeva. Se un uomo arrivava da una donna dicendo che l’amava, che le sarebbe rimasto fedele fino alla morte, e voleva formare una famiglia con lei, si contraeva il matrimonio. Col tempo si è arrivati a esigere la cerimonia pubblica, per via della debolezza umana, che non rimaneva fedele agli impegni presi. Le persone percepivano così qualcosa di sacro.

Il problema è che quel matrimonio, senza l’interferenza di Gesù, impediva lo sviluppo spirituale. Guardando al passato e al presente, possiamo percepire quanta gelosia, quanto tempo per pregare che manca, quante malattie dei figli esistono all’interno del matrimonio. Dimentichiamo perfino la santità. Pensiamo che essere un semplice cattolico, che non pecca gravemente, vada già bene. Promuoviamo l’unione con Dio per chi è celibe, il cui cuore deve essere dedicato a Lui al 100%. lo stesso San Paolo, sapendo tutto questo, raccomanda il celibato (1 Cor 7, 1). Il matrimonio di diritto naturale è diventato la trappola più grande per chi vuole avere una vita spirituale.

Il matrimonio come sacramento

Nostro Signore è venuto a chiamare tutti a una vita santa, in unione con Lui. Tra i primi cristiani non c’erano tanti celibi. Sono sorti col tempo. Come ha risolto questa impasse Gesù? Ha elevato il matrimonio a sacramento, essendo questo lecito solo se contratto da persone battezzate, perché nel Battesimo risiede la chiave per rendere il matrimonio un sacramento, dato che col Battesimo diventiamo figli di Dio.

Il sacramento è il simbolo efficace di ciò che rappresenta. Egli produce davvero ciò che mostra come simbolo! Il matrimonio è il segno che rivela l’amore tra Cristo e la Chiesa. “E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto” (Ef 5,24). Cristo ha aggiunto un’altra finalità che non c’era nel contratto naturale, trasformandolo in un cammino efficace di santità. Non è mettere il coniuge e i figli al posto di Gesù, ma una totale abnegazione di sé per amore dell’altro. Fa concentrare sulla vita spirituale. E ancor di più! Il fulcro di una famiglia dalla fede profonda e radicata è l’ambiente migliore che possa esistere perché nascano i cristiani migliori. Essendo un sacramento, il matrimonio ha in sé la grazia soprannaturale perché questo si compia.

Dio è davvero buono e perfetto! Sulla base di questo, mettiamo più a fuoco.

Santificazione del matrimonio

Il matrimonio è un contratto con il quale gli sposi, un uomo e una donna, essendo solo compagni l’uno dell’altro, si danno il diritto sui propri corpi per l’uso che ha stabilito la natura, per la procreazione e la crescita della prole. Ciascuno è padrone del proprio corpo, ma nel matrimonio si dona per gli atti che, in base all’ordine naturale, sono quelli che la natura ha istituito come in grado di generare la prole. Per questo si escludono il coito anale e il coito interrotto.

Il matrimonio è per la formazione della famiglia con generazione della prole, e anche per l’ausilio reciproco degli sposi, e quindi è possibile che si sposino anche quanti non possono generare figli. Il matrimonio, poi, è il rimedio contro la concupiscenza. Se una persona non pensa di sposarsi, non sente la mancanza della compagnia, ma non riesce a rimanere senza sesso è una contraddizione! Non è bene vivere da soli. Nel mondo di oggi, non si può vivere casti senza l’aiuto della grazia di Dio.

Per la dottrina cristiana resta l’esigenza della cerimonia pubblica a partire dalla necessità della celebrazione all’interno di una chiesa, davanti al sacerdote e ai testimoni, ufficializzata in un documento.

Per la maggior parte delle persone è la via ordinaria di santificazione. Molte persone sono e saranno sposate, e per loro non esiste altra via di salvezza se non il fatto di vivere il sacramento del matrimonio. La sacramentalità del matrimonio presuppone una vita sessuale regolata. Se c’è sregolatezza, si pone fine all’unica possibilità di santificarsi. Si può anche essere cattolici praticanti, ma se non si riesce a vivere il matrimonio come sacramento non si riuscirà a santificarsi.

Da ciò su capisce come la sessualità abbia qualcosa a vedere con l’amore per il prossimo, e un amore sublime!

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