Tanti di noi lottano con questo fatto, ma non dev’essere necessariamente cosìDi recente ho iniziato a rendermi conto di quanto sono impaziente e di quanto questo danneggi ogni rapporto che ho – dalla famiglia e gli amici alle nuove conoscenze e ai colleghi di lavoro.
Quante volte liquido qualcuno o faccio finta di ascoltare mentre la mia mente è altrove, concentrata sulle cose più importanti che devo fare – quei punti onnipresenti della mia lista quotidiana di occupazioni?
Penso che molti di noi vivano la stessa situazione.
Forse state facendo la spesa e qualcuno ha attaccato bottone con voi, e dovevate essere uscite da lì dieci minuti fa per andare a casa e cenare.
Forse state cercando di finire di scrivere un articolo prima della deadline e vostro figlio viene lì e inizia a colpire il vostro computer.
Forse vostra zia vi chiama e non vorreste smettere di guardare il video che state guardando perché è il vostro momento libero, e allora togliete l’audio o inserite i sottotitoli mentre cercate di portare avanti la conversazione.
In tutti questi esempi, le vostre occupazioni prevalgono sul fatto di concedere tutta la vostra attenzione a un altro essere umano per qualche minuto.
Lo constato tutto il tempo nella mia vita.
Quand’è che le mie amicizie vengono meno piuttosto che prosperare? Quando permetto che la mia lista di cose da fare diventi la cosa più importante della mia vita, a scapito del fatto di fare quella telefonata o di progettare quel caffè insieme. Quando non concedo tutta la mia attenzione a una conversazione perché sono preoccupata per altre cose.
Quand’è che il rapporto con mio marito è più teso? Quando sono frustrata per il modo in cui fa le cose, e o glielo dico o faccio le cose a modo mio. Quando non voglio ascoltare cosa dice perché richiede troppo tempo, e cerco di porre rapidamente fine alla conversazione o cambio argomento perché si adegui agli obiettivi che ho in quel momento.
Quand’è che il rapporto con mio figlio è più teso? Quando non mi prendo il tempo per spiegargli cosa sta accadendo. Quando faccio le cose per lui perché vado di corsa anziché aiutarlo a imparare a farle da sé. Quando non riesco a gestire il suo parlare continuo e le domande insistenti, e mi viene voglia solo di nascondermi anziché rispondergli, o di indirizzarlo gentilmente verso un videogioco.
Quand’è che il mio rapporto con Dio è più teso? Quando evito di prendermi del tempo per pregare, o siedo impaziente a Messa aspettando solo che finisca per poter andare avanti con la mia vita.
Ecco alcuni modi in cui l’impazienza danneggia i miei rapporti. Una motivazione migliore per me – piuttosto che concentrarmi solo su quanto possa essere dannosa l’impazienza – è concentrarmi sul dono che rappresenta il fatto di essere paziente e impegnata nel momento che sto vivendo.
Parlavamo proprio di questo di recente nel piccolo gruppo femminile che frequento nella nostra parrocchia, a condividevamo storie di persone nella nostra vita che ci fanno sentire considerate e ascoltate quando parlano con noi – persone che si concentrano totalmente su di noi durante una conversazione, come se il resto del mondo non contasse. Solo noi. Ci sentiamo comprese, viste, e amate.
Il mio obiettivo è sforzarmi di essere più simile a quelle persone. Indipendentemente da quanto pensi di essere impegnata, voglio essere in grado di dare tutta la mia attenzione alla persona che ho davanti.
E allora addio, vecchia me impaziente, e benvenuta alla nuova me paziente che vuole trattare gli altri con il rispetto e il tempo che lei stessa merita e desidera.