Cina: Pechino vuole costruire almeno quattro portaerei nucleari
In un tentativo di colmare il divario con la US Navy, la marina militare cinese intende creare entro il 2035 almeno sei «carrier battle groups» o gruppi da battaglia di una portaerei, di cui quattro saranno a propulsione nucleare. Lo rivela il South China Morning Post, che cita esperti militari cinesi. La marina cinese ha finora una sola portaerei in servizio attivo, la «Liaoning» (la quale deriva dall’ex «Varyag», ossia la seconda portaerei russa della classe «Admiral Kuznetsov», non ancora ultimata al momento del crollo dell’URSS), mentre la prima portaerei interamente progettata e costruita in Cina, la «Type 001A», è ancora in fase di test.
Mentre la Cina ha diffuso di recente le immagini di un nuovo missile soprannominato «Guam killer» (perché in grado di colpire obiettivi statunitensi sull’isola nel Pacifico), un’altra fonte di preoccupazione per gli Stati Uniti sono i sottomarini cinesi, in particolare la nuova classe di sommergibili strategici, capaci di lanciare i missili nucleari «Julang-3» (JL-3). In risposta, gli USA e alleati stanno rafforzando la loro lotta antisommergibile nel Mar Cinese Meridionale e nell’Oceano Indiano, così spiega Zhao Tong, ricercatore presso il «Carnegie’s Nuclear Policy Programme», citato sempre dal South China Morning Post. Secondo Zhao, aumenta anche la possibilità che Pechino possa riconsiderare la sua dottrina del «No First Use», cioè l’impegno a non usare per primi l’arma nucleare, in vigore dal 1964.
NATO: la Macedonia del Nord ha firmato il protocollo di adesione
A Bruxelles, in Belgio, dove si trova il quartier generale dell’alleanza, la Repubblica della Macedonia del Nord ha firmato mercoledì 6 febbraio il protocollo di adesione alla NATO. Il piccolo Paese dei Balcani (2,1 milioni di abitanti) ha ottenuto l’indipendenza dalla Jugoslavia nel 1991.
La cerimonia si è svolta meno di due settimane dopo l’approvazione da parte del parlamento greco dell’accordo sul cambio del nome della Macedonia, che ha aperto la porta all’ingresso nella NATO. Infatti, come ricorda il Daily Mail, già nel 2008 l’allora «Former Yugoslav Republic of Macedonia» (FYROM) era stata invitata formalmente a far parte dell’Alleanza Atlantica, ma a bloccare la procedura era stato proprio il veto di Atene, che pose infatti come condizione il cambio della denominazione del Paese.
La firma del protocollo di adesione, che porterà ad una nuova espansione della NATO in una regione che era una volta il «backyard» (cortile posteriore) dell’ex Unione Sovietica, «arriva in un momento in cui le tensioni est-ovest stanno aumentando», così spiega il New York Times. L’ingresso della Macedonia del Nord significa inoltre che la NATO avrà presto 30 membri, cioè il doppio rispetto al 1991, «quando molti esperti pensavano che l’alleanza si sarebbe sciolta in seguito al crollo dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia».
Brasile: ex presidente Lula condannato ad altri 12 anni in carcere
Non c’è pace per l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio «Lula» da Silva, 73 anni, che già sta scontando una condanna a 12 anni e 1 mese nel carcere di Curitiba, nello Stato di Paraná. L’ex sindacalista, che era una «figura iconica per la sinistra in America Latina», come scrive la BBC, è stato condannato mercoledì 6 febbraio ad altri 12 anni e 11 mesi per corruzione passiva. Lula, che si è sempre proclamato innocente, sostiene che le accuse mosse nei suoi confronti sono «politicamente motivate» e progettate per impedirgli di ricandidarsi alla presidenza.
La nuova condanna, che non è definitiva, è stata emessa dalla giudice Gabriela Hardt, che dopo la partenza di Sergio Moro (nominato ministro della Giustizia dal nuovo presidente Jair Bolsonaro) guida l’inchiesta «Operação Lava Jato» («Operazione Autolavaggio») sulla vasta rete di corruzione creata dal colosso brasiliano delle costruzioni Odebrecht. L’ex presidente avrebbe accettato tangenti dall’impresa edile OAS sotto forma di ristrutturazioni eseguite in una tenuta di Atibaia, nello Stato di São Paulo, per un valore di poco più di 1 milione di reais (270.000 dollari). «L’imputato ha ricevuto questi indebiti benefici a causa della sua posizione di presidente della Repubblica, dal quale viene richiesto un comportamento esemplare», ha scritto la Hardt nella sua motivazione.
UE: il «no» di Bruxelles alla fusione di Alstom e Siemens
La Commissione Europea ha detto «no» ai piani di fusione tra il colosso industriale francese Alstom e quello tedesco Siemens AG, che miravano a creare il più grande gruppo ferroviario europeo. Secondo le due aziende, che costruiscono convogli per la rete dei treni ad alta velocità in vari Paesi del mondo (versioni del treno Velaro della Siemens AG sono state acquistate ad esempio dalle ferrovie russe e turche), la fusione consentirebbe di tenere testa alla concorrenza, in particolare la China Railroad Rolling Stock Corporation (CRRC), che è il primo costruttore ferroviario al mondo.
«La Commissione ha vietato la concentrazione perché le imprese non erano disposte a rimediare ai gravi problemi di concorrenza che noi abbiamo rilevato», ha detto mercoledì 6 febbraio durante un incontro con la stampa la commissaria europea per la Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, citata da Libération.
Mentre il quotidiano Le Monde parla di un «elettroshock per l’Europa», in una dichiarazione congiunta le due aziende hanno espresso il loro rammarico per la decisione. «Siemens e Alstom sono convinte che l’operazione avrebbe creato un valore sostanziale per il settore della mobilità globale, l’industria ferroviaria europea, i clienti, i viaggiatori e i pendolari, senza danneggiare la concorrenza europea», si legge. La fusione avrebbe inoltre consentito «la creazione di un operatore europeo in grado di far fronte alla crescente concorrenza delle imprese non europee».
India: un uomo 27enne vuole fare causa ai propri genitori per essere nato
In India, un imprenditore 27enne di Mumbai (o Bombay), Raphael Samuel, vuole fare causa ai propri genitori e portarli in tribunale per il mero fatto di essere nato… senza il suo consenso. Secondo l’uomo, è un errore mettere al mondo figli, perché poi devono sopportare sofferenze per tutta la vita, così scrive il sito della BBC. «Devo ammirare la temerità di mio figlio di voler portare i suoi genitori in tribunale, sapendo che siamo entrambi avvocati», così ha detto sua madre, Kavita Karnad. «E se Raphael riesce a fornire una spiegazione razionale su come avremmo potuto cercare il suo consenso per farlo nascere, accetterò la mia colpa», ha aggiunto la donna.
La posizione assunta dal giovane imprenditore nasce da un atteggiamento «anti-natalista», una filosofia, secondo la quale «la vita è talmente piena di sofferenza che la gente dovrebbe smettere immediatamente di procreare». In questo modo, l’uomo sparirebbe dalla faccia del globo, il che sarebbe anche vantaggioso per il pianeta. Secondo Raphael, che vuole bene ai genitori, «il mondo sarebbe un posto molto migliore senza esseri umani», spiega l’emittente britannica.
Una delle espressioni di questo pensiero è il movimento «no kids», una tendenza nata Oltreoceano ma che è diventata ormai più comune anche in Europa, dove nascono zone, locali, alberghi e bar «child free», in cui l’accesso è vietato ai più piccoli, poiché ritenuti troppo fastidiosi. Secondo il sito Urlaub ohne Kinder («Vacanze senza bambini»), in tutto il mondo ci sono attualmente 1341 hotel o alberghi «kinderfrei», di cui 856 in Europa.