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La donna che asciugò il volto di Gesù non si chiamava Veronica

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Caroline Becker - pubblicato il 05/02/19
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Sapevate che questo nome in latino suona come “vera icona”?La tradizione racconta che una giovane pia di Gerusalemme, spinta dalla compassione, sfidò la folla asciugando il volto di Cristo mentre saliva sul Golgota, raccogliendo sul suo velo l’immagine del “Santo Volto”. In realtà questo episodio non è menzionato nei Vangeli.

La figura di Veronica è apparsa nel VII secolo nei racconti collegati al Nuovo Testamento e al periodo ad esso relativo.

Spesso è stata anche confusa con un altro personaggio citato nel Vangelo apocrifo di Nicomede (V secolo), Berenice, guarita dalle sue emorragie da Cristo e il cui nome ha la stessa etimologia di Veronica.

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Public Domain
Sainte Véronique par Mattia Preti.

“Vera icona”

Dal XV secolo, Veronica è diventata così popolare che i fedeli hanno iniziato a provare una vera devozione nei suoi confronti, al punto da inserirla nel racconto della Passione e a renderla una figura tradizionale della Via Crucis.

Se la sua storia è leggendaria, lo è anche il suo nome. Menzionata nelle origini come “donna pia di Gerusalemme”, ha preso poi il nome di “Veronica” per facilitarne la denominazione.

Questo nome ci ricorda l’episodio del velo, visto che Veronica – nome originariamente greco: “portatrice di vittoria” da “Bερενίκη” – in latino fa assonanza con “vera icona”.



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VERONIQUE; VERONICA; VOILE

© Domaine public
Sainte Véronique par Robert Campin.

Nell’iconografia cristiana, Santa Veronica viene in genere rappresentata mentre sostiene il velo su cui era rimasto impresso il volto di Cristo.

Molte reliquie di questo velo sono state rivendicate in tutto il mondo. Quella ritenuta più autentica è conservata nella basilica di San Pietro a Roma, menzionata da Papa Sergio IV nel 1011 e nuovamente nel 1200 da Papa Innocenzo III.

Alcuni storici vedono invece nel velo di Manoppello (Pescara) il vero velo della Veronica, che sarebbe giunto a Manoppello nel 1506 portato da un pellegrino che lo avrebbe consegnato a un tale Leonelli prima di sparire.

Rimase poi un secolo nelle mani dei discendenti di questi, venendo in seguito venduto a un notaio prima di essere ceduto nel 1638 al monastero dei Cappuccini, dove si trova ancora oggi.

Un modello per i cristiani

Anche se l’esistenza di Santa Veronica non è stata dimostrata, la sua figura, celebrata ogni anno il 4 febbraio, ha un messaggio altamente simbolico.

È colei che si avvicinò a Cristo nei momenti peggiori della sua esistenza, e i cristiani sono invitati a vedere in lei un modello per avvicinarsi ogni giorno di più ai deboli e agli sfortunati.

Come dice il Vangelo, “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi” (Matteo 25, 35-36).

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