I sostenitori della vita mostrano rispetto e sostegno alle donne dal 1973Il cardinale O’Connor ammonì i giornalisti col dito dicendo: “Siete tutti qui, siete qui per scrivere qualsiasi cosa io dica che potrebbe risultare controversa, che potrebbe far vendere i giornali, ma settimana dopo settimana vi prometto una cosa, che le istituzioni dell’arcidiocesi di New York aiuteranno qualsiasi donna viva una gravidanza inaspettata… e voi non lo scrivete mai… dite che odiamo le donne… ma non scrivete mai, mai, del nostro approccio misericordioso…”
Questa citazione tratta dall’omelia della Veglia di Preghiera per la Vita nella cattedrale di St. Patrick di New York City alla vigilia dell’approvazione del Reproductive Health Act, pronunciata da padre Veras, è vera oggi quanto lo era all’inizio degli anni Novanta, quando il cardinale O’Connor disse queste parole.
Questa assenza di consapevolezza ha creato un vacuum da cui è emersa un’opinione falsa, promuovendo argomentazioni basate sull’ignoranza mostrata da molti sostenitori pro-choice quando sfidano i membri del movimento pro-life. Un’argomentazione provocata non dalla disinformazione, ma dalle omissioni.
Scorrete la galleria fotografica per vedere alcune delle immagini più belle che rappresentano quello che è davvero il movimento pro-vita:
La realtà è che ci sono migliaia di iniziative che sostengono davvero le donne che affrontano una gravidanza inaspettata e quelle che soffrono per gli effetti dell’aborto. Si tratta di realtà che non si limitano a prendersi cura della donna durante la sua gravidanza, ma offrono anche alloggio, istruzione e formazione lavorativa perché la donna in questione abbia speranza nel futuro.
Ecco qualche esempio…
A Safe Haven
Nel 1985 Christopher Bell e padre Benedict Groeschel CFR hanno fondato le Good Counsel Homes, che offrono assistenza domiciliare e sostegno a senzatetto, donne incinte, neomamme e ai loro bambini. Good Counsel ha oggi cinque case nell’area degli Stati di New York, New Jersey e Connecticut, e aiuta innumerevoli donne a rifarsi una vita offrendo un ambiente stabile e stimolante, istruzione e formazione lavorativa, gettando le basi per un futuro roseo per mamma e bambino.
Un carisma di vita
Il 1° giugno 1991, attraverso gli sforzi del cardinale O’ Connor, otto donne sono entrate in una nuova comunità, che è stata all’origine delle Sisters of Life, una comunità di religiose che oltre a professare i voti tradizionali di castità, povertà e obbedienza fanno un quarto voto di proteggere e promuovere la sacralità della vita umana.
Al loro Convento del Sacro Cuore di Gesù accolgono le donne che affrontano una gravidanza inaspettata e offrono loro un ambiente amorevole e sostegno durante tutta la gravidanza e oltre. La loro Missione della Visitazione aiuta le donne guidandole e con una consulenza in casi di particolare difficoltà come tossicodipendenza o alcolismo.
Vero femminismo
Dalle sue umili origini nel 1973, Feminists for Life in America sostiene un ambiente sociale e culturale migliore per le donne sulla base della celebrazione della vera femminilità e della maternità, seguendo l’esempio delle prime femministe americane, come Susan B. Anthony, che si opponevano all’aborto.
Speranza e guarigione
La campagna Silent No More, fondata da Janet Morana e Georgette Forney nel 2002, aiuta a livello internazionale donne e uomini che hanno subìto i devastanti effetti dell’aborto nella propria vita. Promuovendo la consapevolezza, incoraggiando chi ha sperimentato l’aborto ad abbracciare la guarigione e fornendo comunità e risorse per assistere nel processo curativo, la campagna è un approccio fondamentale nei confronti del gruppo sempre più numeroso di donne ferite dall’aborto.
Quelli elencati sono solo pochissimi esempi delle migliaia di iniziative statunitense che aspettano a braccia aperte per accogliere, amare e curare le donne che affrontano una gravidanza non programmata.
La triste realtà è che la società e la cultura che accusano di non prendersi cura delle donne sono proprio quelle che hanno voltato loro le spalle nel momento del bisogno, offrendo come unica alternativa la devastazione dell’aborto.
Se si volesse usare un’unica parola per descrivere la comunità pro-life sarebbe questa: amore. Amore per la donna, amore per il bambino, amore per la vita.