Il Battesimo ci dona la grazia dello stupore della vita di Cristo tra le difficoltà della vita cristiana quotidianaLa festa del Battesimo del Signore, che si celebrerà domenica, è ogni anno un ponte tra la magia del Natale e il lungo cammino della Quaresima.
È questo che fa il Battesimo: ci dona la grazia dello stupore della vita di Cristo tra le difficoltà della vita cristiana quotidiana.
È importante ricordare che in occasione del Battesimo non siamo solo noi a fare delle promesse – anche Dio le fa. La Chiesa ci dice cosa ci si aspetta da noi, ma anche quello che possiamo aspettarci dal Battesimo. Di cosa si tratta?
In primo luogo, ci è stata promessa la libertà.
Quando rinnoviamo le nostre promesse battesimali ogni anno a Pasqua, il sacerdote chiede: “Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?”
Diciamo “Rinuncio”.
E poi cosa accade? La Chiesa dice che riceviamo il potere di vivere e agire sotto la spinta dello Spirito Santo mediante i doni dello Spirito Santo stesso.
La libertà che ci viene promessa è una libertà autentica. Spesso pensiamo alla libertà come al fatto di poter fare tutto ciò che vogliamo, ma chiunque abbia mai provato a mettersi a dieta e abbia fallito sa che facciamo troppo facilmente ciò che vogliamo. Quello che desideriamo davvero è la libertà di fare quello che sappiamo dovremmo fare.
È per questo che il Battesimo libera. Nel Vangelo, Giovanni promette: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me… costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”.
Parlava di Gesù. Con il Battesimo, Egli ci offre i doni dello Spirito Santo, che ci donano l’autocontrollo, che è l’opposto della schiavitù e la definizione stessa della libertà.
In secondo luogo, ci è stata promessa la vera felicità.
Il sacerdote chiede: “Rinunciate a Satana, e a tutte le sue opere, e a tutte le sue seduzioni?”
Rispondiamo: “Rinuncio”.
Dopo di questo, dice la Chiesa, tutti i peccati sono perdonati, così come tutte le punizioni per i peccati. In chi è rinato non resta nulla che possa impedire l’ingresso nel Regno di Dio.
In altre parole, promettiamo di respingere la felicità illusoria promessa dal peccato. Dio promette invece di darci il meglio: la felicità che deriva dal fatto di realizzare l’obiettivo per il quale siamo stati creati.
Come dice San Paolo, questo ci fa abbandonare le illusioni di questo mondo per la grandezza di quello che verrà: “È apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo”.
In terzo luogo, promette una nuova famiglia.
Il sacerdote chiede: “Rinunciate a Satana, padre del peccato e principe dell’oscurità?”
Rispondiamo: “Rinuncio”.
Quando siamo stati battezzati abbiamo lasciato una famiglia per un’altra. Abbiamo abbandonato la famiglia della violenza e del peccato che risale ad Adamo ed Eva e siamo entrati nella famiglia di Dio, anch’essa risalente ad Adamo ed Eva.
Quando lasciamo la famiglia del “padre della menzogna” per questa nuova famiglia, dice la Chiesa, il Battesimo non solo purifica da tutti i mali, ma ci rende anche creature nuove, figli adottivi di Dio, partecipi della natura divina.
Nella profezia di Isaia della vita battezzata, il profeta descrive com’è questa nuova famiglia di Dio: “Ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni”.
In quarto luogo, promette fede, speranza e amore.
Il sacerdote dice: “Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?”.
Noi rispondiamo: “Credo”.
La Chiesa afferma che il Battesimo ci permette di credere in Dio, di sperare in Lui e di amarlo mediante le virtù teologali.
Nel Vangelo della festa del Battesimo di Gesù, la voce del Padre dice di Gesù dopo il suo Battesimo: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
È questa la conseguenza del Battesimo per tutti noi, dice la Chiesa: donarci il rapporto di Cristo con il Padre perché…
In quinto luogo, promette un rapporto speciale con Cristo.
Il sacerdote chiede: “Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio e nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, fu crocifisso, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?”
Rispondiamo: “Credo”.
Dopo questo, dice la Chiesa, una persona battezzata appartiene per sempre a Cristo, essendo segnata con il Suo sigillo indelebile.
Questa “appartenenza a Cristo” dovrebbe essere un grande sollievo per noi. Per i primi cristiani lo è stato sicuramente.
San Paolo descrive com’è essere salvati da Gesù Cristo: “Quando si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione”.
In sesto luogo, ci viene promessa l’appartenenza attiva alla Chiesa.
Il sacerdote chiede: “Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna?”
Rispondiamo: “Credo”.
La Chiesa dice che dopo di questo siamo inseriti nella Chiesa stessa condividendone la missione.
Il Battesimo ci dà la piena appartenenza a un’organizzazione internazionale dedicata all’amore e guidata e animata dalla Santissima Trinità, da Dio stesso. È un altro elemento fondamentale della “buona novella” del Vangelo.
Non c’è più un gruppo “in” di persone che hanno accesso alla grazia di Dio. Ora chiunque è invitato. Dio non mostra alcuna parzialità. In ogni Nazione chiunque lo tema e agisca rettamente è a Lui gradito.
È questo il grande dono del Battesimo nella nostra anima.