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Ragazze in minigonna in chiesa. Ricostruiamo le (vere) parole del parroco di Resia

Don Alberto insieme alle ragazze e i ragazzi classe 1999, presenti, in occasione della festa dei coscritti (cioè chi è nato nello stesso anno), alla santa messa celebrata dal sacerdote presso la chiesa di San Giorgio (Bila) di Resia, lo scorso 1 gennaio 2019

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 09/01/19
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Il caso, scoppiato in un paesino del Friuli, è diventato virale. Polverone per l’abbigliamento alla santa messa

Ha creato scandalo la dura presa di posizione del giovane parroco di Resia (Udine), don Alberto Zanier, 30 anni, che ha attaccato pubblicamente le ragazze della sua comunità, colpevoli di indossare minigonne tentatrici in chiesa, in uno scritto rivolto ai fedeli e pubblicato nel foglio parrocchiale di questa settimana.

Scritto che, grazie a una foto e la condivisione sui social e su Whatsapp, è diventato virale e ha travalicato i confini del comune di Resia (TgCom24, 7 gennaio).

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Le “cosce” delle adolescenti

«A San Daniele c’è crisi. Le famose cosce di prosciutto soffrono il mercato. Ma a Resia un altro tipo di cosce non conosce ombra di crisi». Si apre così la lettera “incriminata”. «Pochi giorni fa potevamo assistere ad una bella carrellata di cosce in vista! Ma ahimè non di prosciutto San Daniele DOP: magari! Ma suadenti e sinuose cosce femminili che facevano la loro bella comparsa dal di sotto di mini (troppo mini) gonne di baldanzose adolescenti nel pieno della loro esuberanza».



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Indice puntato contro le mamme

Per il sacerdote quell’atteggiamento è« una mancanza di rispetto verso il corpo della donna», «una mancanza di rispetto verso gli altri» e «verso il sacerdote» stesso. Presentarsi in Chiesa in quel modo è anche «una mancanza di rispetto per Dio».

«La chiesa non è una balera – sentenza don Alberto – e la colpa di chi è? Delle ragazze? Ma anche no. Delle mamme! Care mamme, quando le vostre figlie escono di casa, vedete come vanno in giro? Come vanno vestite a messa?».

Paese diviso e social roventi

In paese c’è chi concorda con il prelato e invita le giovani resiane a vestirsi in modo consono per andare a messa, rispettando un luogo di culto e il decoro che impone la circostanza, e chi solidarizza con le ragazze, invitando il parroco ad astenersi da commenti di questo tipo. Sul gruppo facebook “Sei di Resia se” fiorisce il dibattito tra favorevoli e contrari.


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Curia zitta. Parla il sindaco

Mentre la Curia udinese non vuole commentare l’episodio e don Alberto tace, sulla vicenda interviene il sindaco di Resia.

«Le ragazze erano vestite in modo consono – ha affermato il primo cittadino Sergio Chinese ai microfoni di Telefriuli, intervenendo alla trasmissione ‘A voi la linea!’ -. Lascia stupefatti questa presa di posizione di don Alberto. Non c’ è stato nulla di increscioso e le ragazze non erano sconce. Questa dei coscritti è una festa molto sentita a Resia ed è stata deturpata da questa dura posizione».

“Giustifico anche il prete…”

«Giustifico anche il prete – continua il sindaco – che è molto giovane e forse ha preso una posizione che forse poteva essere gestita diversamente, con un semplice un monito a rispettare un certo abbigliamento come fanno in molte chiese».

Tornando alle ragazze che hanno involontariamente innescato la polemica il primo cittadino insiste: «Le conosco da quando erano bambine. Sia le mamme sia le ragazze non hanno grilli per la testa» (Il Friuli.it, 8 gennaio).



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