“Lei è la risposta più grande alle nostre preghiere”. Cortney Given, mamma di tre bimbe, racconta il calvario della sua piccola Zola, nata con una grave malformazione cardiaca, miracolosamente sopravvissuta a pesanti operazioni e ora segno vivente di graditudine.
Sono una famiglia bellissima che vive alle Hawaii. Ci sarebbero tutte le premesse per commentare: il paradiso in terra. Ma ogni angolo di mondo ha la sua pena, così come nel più misero tugurio c’è un briciolo di gioia. Non è la cornice a dettare il senso di ogni storia, ma la libertà di chi la vive. È la disponibilità o meno ad affidarsi al destino scritto in ogni evento che può trasformare ogni contesto e ogni cuore in un giardino o in un deserto. In questa storia è protagonista proprio un piccolo cuore molto acciaccato, eppure fortissimo.
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Cortney e Jeff Given sono due giovani sposi americani, il 2019 porterà loro la terza figlia e abitano in quel sogno a occhi aperti che sono le Hawaii. Ecco il loro motto: “Non sono le persone felici a essere grate, sono le persone grate ad essere felici”.
Benvenuti in paradiso, anzi arrivederci
La famiglia Given si trasferì alle Hawaii quando la loro primogenita Grey aveva un paio d’anni, ma fu solo per poco: Cortney, nuovamente incinta, scoprì che la bimba che portava nel grembo aveva una grave malformazione cardiaca, la sindrome del cuore sinistro ipoplasico e tutta la famiglia fece ritorno sulla terra ferma, in California.
Poteva davvero sembrare una cacciata dall’Eden come fu per Adamo ed Eva. Perché sulla nostra strada capita una disgrazia così grande proprio quando tutto sembrava andare bene? … a tutti è capitato di pensarlo in qualche circostanza. Lo pensò anche la Lucia di Manzoni dicendo addio ai suoi monti, proprio a un passo dal giorno che doveva essere il più felice della sua vita. E però il finale di quel brano contiene già l’ipotesi positiva a cui – liberamente – possiamo scegliere di aderire: “[Dio] non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande“.
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Per noi il paradiso non sarà mai un dono acquisito qui e ora per sempre; come esseri umani ci appartiene un viaggio più impegnativo ed emblematico, faticoso ma sensato: conquistare piccoli frammenti di gioia eterna attraversando le viae crucis messe sul nostro cammino, guadagnare una certezza vigorosa del Bene attraverso ferite dolorose.
Anche Cortney e Jeff hanno fatto questo viaggio.
Un piccolo cuore a metà
La diagnosi infausta ricevuta sulla malformazione cardiaca della secondogenita lasciava ipotizzare alla famiglia Given un calvario tremendo per la piccola Zola, e una sofferenza altrettanto pesante per chi le sarebbe stato accanto. La sindrome del cuore sinistro ipoplasico è una cardiopatia congenita che rappresenta circa 1% di tutte le malformazioni cardiache congenite. È la più comune causa di morte per anomalie cardiache nel primo mese di vita. A questi dati asettici della medicina, affianchiamo il racconto di papà Jeff:
“Lei ha solo metà cuore e non avrà mai un cuore intero, anche con la chirurgia. I dottori non possono fare altre che permettere alla metà che c’è di svolgere il compito di un cuore intero. In pratica, significava che lei avrebbe dovuto sottoporsi a tre interventi nei primi tre anni di vita. Quando aveva appena un giorno di vita ha subìto la sua prima operazione a cuore aperto. È rimasta in ospedale nove mesi con momenti di alti e bassi. In un caso, ha avuto un arresto cardiaco ed è rimasta tecnicamente morta per 33 minuti, ma le hanno salvato la vita. Ha fatto una seconda operazione quando aveva sei mesi” (da Kealakai)
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Nel punto più basso della loro parabola, nel momento più critico della loro vita, Cortney e Jeff raccontano che la preghiera è stata ciò che ha cambiato la prospettiva sulla realtà.
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Cortney ha alle sue spalle una storia familiare brutta, la fede è stata la sua ancora di salvezza e la scelta di trasferirsi alle Hawaii col marito aveva il senso di ripartire da una condizione di vita più semplice in cui fosse chiaro che la famiglia era l’unico fulcro indispensabile. I Given sono mormoni, una religione distante dal cattolicesimo e non propriamente cristiana. Possiamo in ogni caso condividere appieno il pensiero di Cortney che racconta in questi termini il suo affidarsi a Dio con la preghiera:
“È un gesto di vera umiltà perché pregare non è rivolgersi alla macchina dei desideri. È rivolgersi a Dio affinché la nostra volontà si allinei alla Sua, anche quando i nostri desideri sarebbero diversi. Dovevamo accettare che ciò che doveva accaduto sarebbe accaduto”. (Ibid).
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La libertà è questo far spazio dentro la realtà alla voce di Chi ha fatto il mondo intero. Escluderlo è precipitare nell’inferno dei propri desideri infranti, delle proprie delusioni amarissime. Accoglierlo è ospitare il calvario come strada verso una nuova scoperta di sé e del bene inatteso che può esserci anche nel buio fitto della malattia, della contraddizione della sofferenza.
Zola è nata il 19 aprile del 2017. Ha attraversato inimmaginabili procedure mediche, tanto da guadagnarsi il soprannome di Super Zola e … avrà una sorellina. Sì, la sua famiglia non si è chiusa di fronte all’accoglienza della vita. Nonostante le inevitabili paure e apprensioni, Cortney è il attesa della terza figlia. Li accompagnerà in questo nuovo tratto di strada il dono che hanno scoperto grazie alla piccola Zola e che, in fondo, era già scritto nel loro cognome.
Ogni giorno ci è dato. Given, appunto
Le nostre vite sono cambiate una volta per tutte quando a nostra figlia è stata diagnosticata la sindrome del cuore sinistro ipoplasico. Abbiamo affrontato il viaggio per salvare la vita di nostra figlia e imparato un grande lezione lungo la strada. Vogliamo fortemente condividere la storia di Zola per dare speranza ad altre persone e accrescere la conoscenza di questa malattia. Una delle cose più importanti che abbiamo imparato è che la felicità non deriva da qualcosa che verrà in futuro, ma dalle piccole cose che ci sono date ogni giorno. LA vita è così preziosa, noi lo abbiamo imparato con la più tosta delle lezioni, per fortuna non a tutti è dato impararlo in modo così duro. Siamo fermamente convinti che più si è grati più si diventa felici. (da Given Today)
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Con queste parole mamma Cortney presenta il suo blog Given Today. Oggi ci è dato. È un cambiamento radicale cominciare ogni giorno con la consapevolezza che, in fondo, nulla dipende dai nostri meriti o da i nostri peccati, ma innanzitutto da un dono gratuito di vita che Dio ci rinnova.
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La famiglia Given ce l’aveva già scritto nel cognome, visto che given è proprio dato in inglese. Curiosa la trama della realtà. Tutti dobbiamo scoprire ciò che è già scritto nel fondo della nostra anima, nulla è scontato e tutto è nuovo sotto il sole.