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«Sono credente tutti i giorni. La preghiera mi dà energia positiva»

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/12/18
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Emma Marrone racconta il suo modo di intendere la fede. E parla anche del tumore superato

«Ho sempre pensato che esistano il bene e il male, senza distinzioni religiose. Cerco sempre l’energia positiva intorno a me e la preghiera è una forma fortissima. Siamo spinti a chiedere aiuto solo quando abbiamo un problema, la protezione invece va chiesta ogni giorno. In questo sono una credente tutti i giorni».

Così Emma Marrone parla della sua fede in un’intervista ad Avvenire (27 dicembre).

La cicatrice

La cantante racconta anche la sua esperienza con il tumore che ha superato e di cui ha mostrato la cicatrice all’addome.

«È stato un modo per esorcizzare quel male che è stato estirpato, per dire in modo provocatorio che le ferite che fanno più male sono quelle che non si vedono. Quella è la ferita che mi fa meno male, tira un pochino quando cambia il tempo. Quelle che fanno male vengono inflitte dalla superficialita delle persone che si sentono in diritto di dire quello che vogliono sui social».

Il cancro a 24 anni

«Quando mi scoprirono il tumore – evidenzia Emma – avevo 24 anni. Sono diventata più forte, ho riordinato le priorità della vita, ho dato un senso nuovo ai giorni, al tempo, alle persone, e ho dato un peso specifico al dolore, alzando tantissimo la soglia di sopportazione di esso. Non è una questione di coraggio. La prevenzione è la cosa più importante».

“i valori che mi hanno dato i miei genitori”

La giovane popstar ricorda che la famiglia le ha inculcato valori solidi sin da bambina. «I miei genitori sono importantissimi. Se oggi ho le spalle larghe per affrontare le difficoltà e ho i piedi piantati ben per terra, è perché sono stati loro a regalarmi queste radici, questa forza, questo coraggio. Se non fossi cresciuta in un ambiente familiare stabile, onesto e sincero, che mi han reso la donna che sono, probabilmente avrei “sbarellato” anche io in questa confusa società».



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“Sono una piattaforma per la beneficenza”

Intenso è il suo rapporto con la solidarietà: «Io sono una piattaforma per tutte le associazioni benefiche: quando c’è da sponsorizzare una raccolta fondi per i bambini malati o per le donne che hanno subito violenza, non mi sono mai tirata indietro dal prestare i miei social a queste campagne. E appena posso vado a fare visita alle persone negli ospedali, specie i bambini».

Perché, conclude Emma, «ognuno di noi può fare qualcosa nel suo piccolo: io cerco di far capire che il rispetto e l’attenzione sono alla base di tutta la cultura».


SANTARELLI MARRONE
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