Focus su una delle cause più frequenti di accesso al Pronto Soccorso: ecco cosa c’è da sapere
Che cos’è?
È una patologia respiratoria prevalente in inverno (2-3% dei bambini) secondaria ad infezioni virali, maggiormente virus parainfluenzali e virus respiratorio sinciziale. Frequente causa di accesso in Pronto Soccorso, prevale tra i 6 mesi e i 3 anni di vita, con un picco nel secondo anno.
Come si manifesta?
Dopo 2-3 giorni di incubazione, l’esordio è improvviso, raramente più graduale.
La sintomatologia è cuasata da un rigonfiamento (edema) della mucosa del laringe e delle corde vocali con significativa riduzione dello spazio aereo.
La tosse è tipicamente somigliante al verso della foca o di un cane che abbaia. Si associano raucedine, pianto afono, stridore, rientramenti inspiratori, irrequietezza. La febbre è di solito non alta. Nelle forme più gravi, per cattiva ossigenazione, compare una colorazione bluastra (cianosi) intorno alla bocca e alle estremità degli arti, con conseguente senso di forte stanchezza.
Leggi anche:
5 cose da sapere sulla tosse dei bambini
Cosa può causare?
La laringite è la causa più frequente di stridore laringeo, che deve essere differenziato da altre patologie: re flusso gastroesofageo, laringomalacia congenita, malformazioni vascolari congenite, anelli vascolari, corpo estraneo, epiglottite, laringotracheite batterica, ascesso peritonsillare, allergie.
Che cosa fare?
Tranquillizzare il bambino e prediligere la posizione seduta per ottimizzare la ventilazione.
Eseguire una visita medica in caso di primo episodio o solo parziale risposta alla terapia o se si associa difficoltà respiratoria.
Il farmaco di prima scelta è lo steroide per via orale o inalatoria. In assenza di risposta, in Pronto Soccorso, può essere utilizzata l’adrenalina.
Sconsigliata l’umidificazione perché non è dimostrata l’efficacia, nonchè gli antibiotici perché è una malattia di origine virale.
Quando serve il ricovero?
L’evoluzione è solitamente favorevole, con rapida guarigione in 2-3 giorni, ma può recidivare in bambini “predisposti”. Nei casi in cui non si osservi adeguata risposta ai farmaci o persistano dubbi diagnostici, può essere considerato un breve ricovero per osservazione.
Leggi anche:
Il broncospasmo: cosa c’è da sapere