Tutte personalità che hanno segnato numerose persone mediante la loro testimonianza di fede e speranza Vengono dal mondo culturale, mediatico, religioso, o dalla società civile: numerose grandi personalità ci hanno lasciato quest’anno. Aleteia ne ha selezionate undici per farvele riscoprire.
Jean Piat (* 23 settembre 1924 • † 18 settembre 2018)
Indimenticabile figura del teatro e del cinema francesi, membro onorario della Comédie Française, Jean Piat si è spento all’età di 93 anni. Uomo di valori e di convinzione, ha sostenuto la fondazione Jérôme Lejeune e patrocinato la Comédie des Ternes, la troupe di teatro semi-professionale legata alla parrocchia di Saint-Ferdinand des Ternes. È pure una delle prime grandi voci del Puy du Fou: quale spettatore non si ricorda della potente tirata di Jacques Maupillier durante l’apertura della leggendaria Cinéscénie del Puy? «Amo testi che difendono valori in cui credo, o che pongono questioni essenziali», amava dire.
Aretha Franklin (* 25 marzo 1942 • † 16 agosto 2018)
Soprannominata “la regina del soul”, Aretha Louise Franklin, figlia di un pastore battista, ha cominciato a cantare in chiesa con le sue sorelle e non si è mai separata dalla sua fede cristiana per tutto il corso della sua incredibile carriera. 18 Grammy Awards hanno consacrato la sua voce, ispirato e dato forma al suo gospel (il suo primo album in assoluto si chiama “Songs of Faith”). Nel settembre 2015 ha cantato per Papa Francesco in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie cattoliche a Philadelphia. «È una vera benedizione cantare in presenza di Sua Santità», dichiarava in quell’occasione.
Hubert de Givenchy (* 20 febbraio 1927 • † 10 marzo 2018)
È stato uno dei più grandi stilisti del XX secolo e il suo stile incarnerà per sempre la quintessenza dell’eleganza francese. Hubert de Givenchy ha vestito numerose stelle e donne influenti: Greta Garbo, Marlene Dietrich, Ingrid Bergman, Lauren Baccall, Grace Kelly, Jackie Kennedy, Jeanne Moreau, la duchessa di Windsor… e naturalmente Audrey Hepburn. «Credo assolutamente che il mio talento sia un dono di Dio. Chiedo molto a Dio, ma lo ringrazio anche», diceva.
Arnaud Beltrame (* 18 aprile 1973 • † 24 marzo 2018)
Morto dopo essersi liberamente offerto al posto di una donna tenuta in ostaggio dal terrorista Radouane Ladkim a Trèbes, il luogotenente-colonnello Arnaud Beltrame ha posto un atto eroico mescolando le sue convinzioni personali alla fede cristiana che lo animava. «Arnaud non avrà mai figli secondo la carne. Ma il suo eroismo travolgente susciterà – io lo credo – numerosi imitatori pronti al dono di sé per la Francia e per la gioia cristiana», ha detto padre Jean-Baptiste, che lo preparava al matrimonio e che gli aveva dato l’unzione degli infermi.
Stephen Hawking (* 8 gennaio 1942 • † 14 marzo 2018)
«Guardate le stelle e non i vostri piedi. Cercate di dare un senso a quello che vedete, domandatevi che cosa faccia sì che l’universo esista. Siate curiosi». Tale insaziabile curiosità ha guidato Stephen Hawking per tutta la sua vita. L’astrofisico britannico si era fatto conoscere per le sue ricerche sui buchi neri così come per i suoi numerosi lavori di volgarizzazione per il grande pubblico. Ateo ma membro della Pontificia Accademia delle Scienze, l’astrofisico ha incontrato quattro Papi nel corso della sua vita.
Pierre Bellemare (* 21 ottobre 1929 • † 26 maggio 2018)
Era una voce riconoscibile fra tutte. Pierre Bellemare aveva numerose frecce al suo arco: pioniere dell’audio-video e padre delle televendite, lascia dietro di sé ore di animazione in radio e in tv. Nel 2017 aveva dichiarato a France Culture la sua passione per la musica classica e – cosa più sorprendente – per Charles Péguy. «Ogni anno, per il venerdì santo, leggo La passione di Cristo di Charles Péguy in una chiesa […]: recitare un testo come quello… non ho paura della parola… è un godimento fisico enorme».
Charles Aznavour (* 22 maggio 1924 • † 1 ottobre 2018)
Cantautore impegnato, Charles Aznavour non ha mai cessato di militare per il riconoscimento del genocidio che nel 1915 aveva decimato il suo popolo. Più recentemente, aveva fatto appello a ripopolare i paesi francesi installandovi rifugiati cristiani e curdi in fuga dall’Iraq. Il gigante della canzone francese aveva un rapporto molto personale con la religione, spiegando: «Sono un credente che dubita». Eppure cantava un’Ave Maria in una stracolma chiesa di Bercy, ai piedi di una croce monumentale proiettata dietro di lui.
Arcabas (* 26 dicembre 1926 • † 23 agosto 2018)
Nato al secolo Jean-Marie Pirot, l’artista Arcabas è conosciuto per le sue decorazioni di ispirazione religiosa al servizio delle chiese di Francia, d’Italia e di Belgio. Se la sua opera era divisiva – specialmente in ragione del suo attaccamento alla pittura figurativa – egli si difendeva dichiarando di voler fare un’opera al contempo leggibile, comprensibile e appagante. La sua fede, profondamente ancorata e nutrita da una quotidiana lettura della Bibbia, ispirava ognuna delle sue opere, il cui solo scopo era celebrare la gloria di Dio.
Billy Graham (* 7 novembre 1918 • † 21 febbraio 2018)
Celebre pastore evangelico, Billy Graham si era guadagnato il titolo di “Papa evangelico” dopo aver predicato davanti a più di 200 milioni di uditori in 185 Paesi differenti. Dalla regina Elisabetta a Papa Giovanni Paolo II, passando per Madre Teresa, questa vera e propria pop-star della Bibbia aveva incontrato tutti i grandi del mondo e godeva di una certa influenza presso alcuni dei presidenti americani che si sono avvicendati dagli anni ’50. A quell’epoca il pastore battista aveva saputo usare abilmente la radio e la televisione.
Card. Jean-Louis Tauran (* 5 aprile 1943 • † 5 luglio 2018)
Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso – l’equivalente di un ministro nel governo della Curia Romana – il cardinal Tauran era uno dei francesi di più alto rango ecclesiastico in Vaticano. Si era particolarmente distinto agli occhi del mondo il 13 marzo 2013 quando aveva pronunciato le famose parole “Habemus papam” annunciando l’elezione di Papa Francesco. Ha presieduto per più di dieci anni il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Un posto sensibile, nel quale egli ha saputo costantemente mantenersi aperto all’incontro, rinforzando progressivamente il proprio discorso.
Monserrat Caballé (* 12 aprile 1933 • † 6 ottobre 2018)
Soprannominata “La Superba”, la cantante lirica Monserrat Caballé, icona del bel canto spagnolo, ha interpretato nel corso della sua carriera grandi ruoli all’opera, ma anche parti importanti nella musica sacra. Tra le sue più belle interpretazioni, quella che nel 2006 ha eseguito in onore di papa Benedetto XVI ha lasciato il segno. In occasione dell’Incontro mondiale delle Famiglie a Valencia, la cantante ha interpretato davanti al Santo Padre il Padre nostro composto da José Maria Cano. La cantante era nota per la sua profonda fede e per il suo amore alla Vergine Maria, che non esitava a esprimere pubblicamente.