Anche le pagine del dolore sono da leggere, spesso da scrivere con fatica ma fanno parte di un’avventura pazzesca, piena di senso e di possibilità di gioia. di Fabio Fuiano
Quello che molti non comprendono è che la vita è un po’ come un libro: dapprima appare come un mattone di pagine da leggere, ci si scoraggia facilmente di fronte a tale difficoltà e la tentazione di risparmiare tempo e fatica è decisamente pressante. Così molte volte accade che si riponga il libro in uno scaffale a far polvere. In tal modo, tuttavia, non se ne scopre il contenuto che sarebbe potuto essere appassionante e coinvolgente. Atteggiamento totalmente diverso è quello di chi, non lasciandosi scoraggiare dalla fatica della lettura, dall’eventuale lunghezza del libro, comincia a leggerlo e, pagina dopo pagina, scopre un racconto incredibile, unico nel suo genere, con una dovizia di particolari che lascia senza parole.
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Capita, talvolta, persino di trovare parole che ben descrivono qualcosa che ci si porta nel cuore ma che non si era capaci di rendere con un pensiero o fissare per iscritto. Ed è proprio così che ciò che sembrava un mattone illeggibile, diviene qualcosa che all’occorrenza può esser letto più e più volte per approfondire la comprensione di temi che ad un primo sguardo sembravano oscuri o semplicemente banali.
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Ecco, la vita è molto simile: il primo pensiero va quasi naturalmente alla difficoltà che essa comporta, alla sofferenza e al dolore. Motivo per cui tantissimi tendono a non accoglierla e a declassarla a mera “deiezione” – per usare termini aulici – senza comprendere però l’incredibile avventura che essa cela. Nel libro della vita che ognuno di noi è chiamato a leggere (e in alcuni momenti a scrivere perfino) sono contenute storie che toccano nel profondo, che stupiscono, che animano le intenzioni più pure e belle. In quel libro noi troviamo il senso delle cose, persino della sofferenza, se solo non ci lasciamo fermare dalla quantità di pagine da leggere e, a questo punto si potrebbe dire, “da vivere a pieno”!
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Accogliete la vita: da quella nascente a quella nelle ultime fasi. Non fatevi ingannare da una cultura di morte che mente sulla reale portata e preziosità della vita. Potreste scoprire che quella storia ha moltissimo da insegnarvi e può darvi frutti gustosissimi. Gustate la vita, non ponetevi in un atteggiamento di resa e passività di fronte ad eventuali problemi e non cedete alla tentazione di riporla in uno scaffale in cui non serve a nessuno perché non può essere donata. Abbiate il coraggio di andare oltre la paura della fatica e dell’ignoto … lo dovete a voi stessi e ai vostri figli! Loro ve ne chiederanno conto.
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