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Compiti o cosa? Ecco un impegno per i figli nelle vacanze: un presepe vivente a casa!

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Giovanni Marcotullio - Mathilde De Robien - pubblicato il 11/12/18
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Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha proposto tramite circolare ministeriale di alleggerire gli alunni dal peso dei “compiti delle vacanze”. Immancabile la polemica, ma vorremmo rilanciare in positivo: quest’anno, perché non allestire un presepe vivente con i vostri bambini la sera di Natale? Non c’è bisogno di una preparazione lunga e laboriosa: qualche lenzuolo, una bambola e delle candele faranno alla bisogna. Un’occasione di vivere un momento forte in famiglia e di illuminare la veglia di Natale.

Con un’inattesa circolare ministeriale – che sta facendo versare qualche immancabile rivolo d’inchiostro – il capo del dicastero di Trastevere Marco Bussetti ha raccomandato di “dare meno compiti per le vacanze”. Poiché in generale la scuola italiana non sta vivendo la sua stagione migliore – né relativamente alle famigerate prove Invalsi, né rispetto alle proprie “specialità storiche”, né riguardo alla competitività dei giovani nel mondo del lavoro (nazionale e internazionale) – verrebbe da chiedersi donde sgorghi l’idea di rilassare i rigori dello “studio matto e disperatissimo” degli italici virgulti. Se il Ministro ritiene così forse dispone di informazioni ignote al volgo.


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La proposta del Ministro

Prendiamo allora della sua circolare il passaggio che senza dubbio ha un risvolto non solo positivo ma che merita di essere valorizzato:

[…] vorrei dare un segnale. Penso a questi giorni di festività e ai ragazzi e alle famiglie che vogliono trascorrerle insieme.

Su Radio1 il Ministro ha illustrato con qualche dettaglio l’idea da cui nasce la sua proposta: per ritrovare «i piaceri della vita famigliare e degli amici» i bambini e i ragazzi potrebbero dedicarsi alla

lettura, ma anche fare movimento, dedicarsi ai propri hobby e andare a vedere delle mostre.

Tutti buoni consigli, non c’è che dire: tralasciando il merito della questione dei compiti, ci sentiamo di aggiungere un suggerimento che potrebbe far guadagnare in grande intensità l’attesa cristiana del Natale di Gesù – fare il presepe vivente in casa.



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«I bambini sono pazzi di gioia ed è pure un fantastico momento di raccoglimento e di unità famigliare», esclama Elisabeth, madre di quattro figli e nonna di (presto) otto nipotini. I presepi viventi sono ormai una tradizione nella sua famiglia, perché da una trentina d’anni ne organizza a ogni Natale. Ci lascia qualche accorgimento per rendere dolce e insieme intenso questo momento.

Coltivare il mistero di Natale

L’obiettivo non è mettere su uno spettacolo, né interpretare una scena della Natività assolutamente perfetta, ma prendersi un tempo come famiglia per prepararsi ad accogliere Gesù Bambino, prima della messa, prima dei regali, prima del pranzo. Un’occasione di rientrassi sull’essenziale. E un presepe vivente è un mezzo eccellente per tenere impegnati i bambini nell’attesa e nella gioia del Natale. Una maniera, per loro, di incarnare concretamente la venuta del Salvatore.



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Con due bambini avete già Giuseppe e Maria. Una bambola adagiata in un angolo di lenzuolo rappresenterà Gesù. Altri bambini, cugini, cugine, andrebbero matti all’idea di travestirsi da pastori – bastano un bastone e un cappello – o da angeli, vestiti con una tunica bianca e con un’aureola in carta stagnola, per esempio. Se avete degli artisti in erba, qualche maschera da asinello o da bue, o pure da pecore, possono aggiungersi a completare il quadro.

Cantare e pregare insieme

Una volta che i bambini si siano travestiti e calati nelle parti, resta da sapere come animare questo tempo di raccoglimenti. Elisabeth consiglia anzitutto di curare il tappeto musicale, con canti di Natale o suono di campane. Poi ci invita a coltivare il mistero della notte di Natale, spegnendo qualche luce, facendo così posto all’oscurità e accendendo qualche candela (anche quelle a led vanno bene, se si vuol stare sicuri…). A seconda delle età, potete organizzare una piccola processione facendo camminare i bambini fino alla mangiatoia.


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Per animare la veglia, l’ideale è aver stampato un foglietto dei canti, aperto con un testo che rimandi alla nascita di Gesù e uno o due racconti di Natale da leggere ai bambini. È questa l’occasione di pregare insieme per tutti i membri della famiglia: affidare gioie e dolori, chiedere perdono… Non c’è bisogno che la veglia duri per ore, siate felici se ogni bambino partecipa a modo suo alla gioia e al mistero della natività!

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Elisabeth VdV

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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