Gennaro Troia dice che la parte più difficile da dipingere sono gli occhi. Ecco perchè
Il ‘madonnaro’ campano Gennaro Troia è stato tra i protagonisti della sesta puntata del programma ‘Ave Maria’ andata in onda su Tv2000 il 20 novembre 2018
Intervistato da don Marco Pozza, ha svelato i trucchi della sua arte: disegnare la Madonna sui pavimenti delle strade.
Gli occhi
Gli occhi, secondo Troia, sono la parte più difficile da disegnare «perché devi dare le espressioni del quadro che stai interpretando. La Madonna ha mille espressioni, può essere triste se è un’Addolorata, può essere felice e gioiosa se è una Natività, oppure anche stanca. La Madonna ha migliaia di espressioni proprio perché è l’espressione della vita, tutta!».
La Madonna di Pompei
L’immagine di Maria a cui è più legato il “madonnaro” è la Madonna di Pompei. «Perché? Per eredità: perché un bel regalo che posso fare a mia madre non è comprarle un maglione, comprarle una cosa materiale, ma portarla dalla Madonna di Pompei. Portarla a messa la domenica mattina è già un regalo bellissimo, solo che a volte non lo posso fare (…) Devo tornare, devo accompagnare un po’ più spesso mia madre a trovare la sua madonnina.
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La preghiera e la croce
Poi il “madonnaro” rivela: «Sono talmente concentrato nel disegno che spesso in situazioni difficili prego anche mentre dipingo, prego l’Ave Maria, perché la preghiera della Madonna. ‘Salve Regina’ non la conosco, il ‘Credo’ non me lo ricordo, ‘Ave Maria’ e ‘Padre Nostro’ perlomeno… Quando comincio un disegno mi inginocchio e mi faccio il segno della croce. È una richiesta d’aiuto: non farmi arrivare i vigili, non far piovere, non farmi trovare il prepotente del villaggio».
“Maria non s’offende”
La cosa che più colpisce Gennaro è che «quando hai finito di dipingere un volto di Maria, per terra sulla strada, tu te ne vai e gente magari distratta ci passa sopra con le carrozzine, a piedi, lo calpesta. Maria non si offende non fa la preziosa: rimane lì ed è il segno più bello dell’umiltà di Maria».
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“Catechesi pura”
E su chi calpesta quelle immagini della Madonna dipinte a terra, dice: «C’è una parte di credenti che non ci apprezza molto perché pensa che tanto, quando ce ne andiamo, la gente cammina sulla Madonna. Forse queste persone non hanno colto il segno dell’umiltà, e se quell’immagine poi svanisce, comunque lascia per alcuni giorni il ricordo. Magari uno ricorda che tre giorni prima lì ha pregato, che gli è andata bene una cosa perché ha pregato lì, Questa è catechesi pura».
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