A Trento stop alle elemosine durante le messe: lo ha deciso il nuovo presidente della Provincia con un provvedimento drastico, che costerà 50mila euro. Una scelta giusta o eccessiva?
E’ una delle prime decisioni del neo presidente della Provincia di Trento, leghista, Maurizio Fugatti eletto un mese fa: “difendere” dai mendicanti chi va a pregare nella basilica di Santa Maria Maggiore (nella foto), che ospitò il famoso concilio tra il 1562 e il 1563.
La goccia che ha probabilmente fatto traboccare il vaso è stata la fotografia di un uomo che faceva i propri bisogni su un muro esterno della basilica. E così il presidente Fugatti, ha deciso di ricorrere alle guardie giurate armate per “proteggere” i fedeli che vanno alla messa. Provvedimento insolito, anche perché prevede lo stanziamento di 50mila euro.
“Tutela e presidio dei luoghi di culto”
La decisione è stata presa dalla giunta che provvederà a emanare un bando per “la tutela e il presidio dei luoghi di culto”. Soltanto allora si saprà quali sono le condizioni di sicurezza che Fugatti (nella foto qui sotto) intende garantire. Ma è probabile che coincidano con la celebrazione delle messe, una al mattino nei giorni feriali, due nei giorni festivi (Il Fatto Quotidiano, 25 novembre).
Peraltro da qualche mese, non potendo garantire una vigilanza costante all’interno, la parrocchia aveva dovuto limitare l’apertura della chiesa a poche ore al giorno. C’erano stati diversi tentativi di furto di elemosine (Il Messaggero, 26 novembre).
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Cosa ne pensano parroco e vescovo
La decisione ha colto di sorpresa anche il parroco, che, intervistato da L’Adige (24 novembre), ha detto di non essere stato nemmeno avvertito. Ma ci sarebbe già l’assenso dell’arcivescovo Lauro Tisi. Che dal canto suo, in una nota ufficiale, ha negato l’assenso, auspicando che tra le parti in causa si trovi una soluzione concordata per la vicenda dei vigilantes.
27 multe
A Trento dal primo gennaio al 13 novembre 2018 sono state accertate 27 violazioni per accattonaggio (articolo 85 del Regolamento comunale). Le multe (54 euro) sono state comminate a persone senza fissa dimora che chiedevano l’elemosina al mercato del giovedì oppure davanti a chiese. Nel capoluogo è vietato fare la questua anche davanti a edifici pubblici, ospedali, scuole, case di cura e nei pressi del cimitero (L’Adige, 14 novembre).
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