Le preghiere di richiesta sono positive, ma non dovrebbero essere le unicheSpesso, quando preghiamo Dio, chiediamo qualcosa. Che sia una nuova macchina o un lavoro, o la guarigione di un bambino, chiediamo a Dio di intervenire. Se questo tipo di preghiera è positiva e naturale, non dovrebbe tuttavia essere l’unica parte della nostra vita di preghiera.
Papa Benedetto XVI ha spiegato questa semplice verità in una delle sue udienze generali nel 2012:
La nostra preghiera molto spesso è richiesta di aiuto nelle necessità. Ed è anche normale per l’uomo, perché abbiamo bisogno di aiuto, abbiamo bisogno degli altri, abbiamo bisogno di Dio. Così per noi è normale richiedere da Dio qualcosa, cercare aiuto da Lui; e dobbiamo tenere presente che la preghiera che il Signore ci ha insegnato, il «Padre nostro», è una preghiera di richiesta, e con questa preghiera il Signore ci insegna le priorità della nostra preghiera, pulisce e purifica i nostri desideri e così pulisce e purifica il nostro cuore. Quindi se di per sé è normale che nella preghiera richiediamo qualcosa, non dovrebbe essere esclusivamente così. C’è anche motivo di ringraziamento, e se siamo un po’ attenti vediamo che da Dio riceviamo tante cose buone: è così buono con noi che conviene, è necessario, dire grazie. E deve essere anche preghiera di lode: se il nostro cuore è aperto, vediamo nonostante tutti i problemi anche la bellezza della sua creazione, la bontà che si mostra nella sua creazione. Quindi, dobbiamo non solo richiedere, ma anche lodare e ringraziare: solo così la nostra preghiera è completa.
Il Pontefice spiegava anche come San Paolo inizi la sua Lettera agli Efesini “proprio con una preghiera, che è un inno di benedizione, un’espressione di ringraziamento, di gioia”.
È un aspetto essenziale di una sana vita spirituale. Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega che la preghiera di ringraziamento è uno dei cinque tipi di preghiera, richiamando le Lettere paoline: “Come nella preghiera di domanda, ogni avvenimento e ogni necessità può diventare motivo di ringraziamento. Le Lettere di san Paolo spesso cominciano e si concludono con un’azione di grazie e sempre vi è presente il Signore Gesù. ‘In ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi’. ‘Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie’” (CCC, n. 2638).
Anche i Salmi sottolineano questo tipo di preghiera, e in essi spesso si ringrazia Dio per qualsiasi evento accada.
Un altro esempio è la spiritualità del beato Solanus Casey, caratterizzata da una spirito di ringraziamento, cone si può vedere nel consiglio che offriva agli altri di “Ringraziare in anticipo Dio”, frase che sottolinea una profonda fiducia nel Signore, riconoscendo le tante cose buone che fa per noi nel presente e nel futuro.
Quando esaminate la vostra vita spirituale, considerate quanto spesso ringraziate Dio per i tanti doni che vi ha elargito nella vita. A volte può essere anche una “croce” che Dio ci ha dato, che però alla fine può rivelarsi una vera benedizione.
Alleluia.
Lodate il Signore e invocate il suo nome,
proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia,
meditate tutti i suoi prodigi.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Salmo 105, 1-3