Ha 33 anni e lotta da due anni contro un tumore raro. Ha scritto un libro per sua figlia e 19 lettere di compleanno. “Quello che più mi mancherà è la mia bambina, Giulia Grace”Andrea Bizzotto ha lo sguardo profondo di chi ama la vita nonostante tutto, nonostante la sofferenza fisica e mentale che prova da quando ha dovuto fare i conti con un tumore raro, un sarcoma sinoviale attualmente al quarto stadio scoperto due anni fa. Ha 33 anni, due anni più di me, ed è la prima cosa a cui penso mentre leggo la sua storia riportata da Luca Bortoli su Avvenire. Andrea si cura, combatte, cancer fighter c’è scritto sul suo profilo Instagram, spera di strappare ancora un po’ di tempo alla malattia per stare con sua moglie Maria, per coccolare la loro bambina Giulia Grace di diciotto mesi che difficilmente vedrà crescere. La pena più grande è per loro.
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Per la figlia ha scritto un libro in cui parla di sé, pagine che raccolgono la sua storia e che spera siano una coperta calda nei giorni di tempesta. Parole che la sosteranno nei momenti di nostalgia e dolore. La luce che emanano gli occhi di Andrea, mentre scorro le foto su Instagram, viene credo proprio da questo amore grande per la sua famiglia.
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Voglio fare qualcosa di buono nel tempo che Dio mi ha riservato
Andrea sa che non può sprecare questo momento e vuole lottare con tutto se stesso per fare qualcosa di buono, afferma, nel tempo che il Signore gli concederà.
«Nessuno merita un tumore incurabile a 33 anni. Io mi meritavo la possibilità di crescere ed educare la mia piccola Giulia, portarla al primo giorno di scuola, prepararle il suo cibo preferito con amore, fare un viaggio da solo con lei. Mi meritavo almeno di lasciarle un ricordo reale di me, non un video o un libro. Forse non ce la farò, ma lotterò e mi impegnerò al massimo come ho sempre fatto, per fare qualcosa di buono nel tempo che Dio mi ha riservato» (Ibidem)
Un matrimonio speciale
Originario di Cittadella, provincia di Padova, ingegnere industriale, ha incontrato l’amore della sua vita a Witten, vicino Dortmund. Appassionato di buon cibo e natura, ha organizzato il matrimonio con Maria in due giorni: volevano promettersi il per sempre prima che Andrea entrasse in sala operatoria.
«(…) il mio matrimonio con Maria; organizzato in due giorni prima dell’intervento al torace. È stato tutto spontaneo e per questo speciale» (Avvenire)
19 lettere di compleanno per Giulia
Oltre il libro per la sua Giulia Andrea ha stilato diciannove lettere per ogni compleanno, chissà quanta tenerezza e quanto amore per la vita tra quelle righe, e alcuni video che la figlia potrà guardare per conoscere quanto è grande l’amore che suo padre prova e proverà sempre per lei.
«Ho deciso di scrivere per lei un libro su di me ad aprile 2018, dopo l’operazione chirurgica al torace, rimozione di una metastasi tra cuore e polmone destro. (…) Mi ha detto che non poteva guarirmi e sarei potuto sopravvivere pochi mesi. Io amo la mia bambina e ho pensato che quando sentirà la mia mancanza potrà sfogliare quel libro, guardare i miei video. Ho preparato delle lettere per ogni compleanno fino al 19esimo. Così rafforzerà il suo ricordo di me» (Ibidem).
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“Storie di un maldestro in bicicletta”
Il libro uscirà il mese prossimo, probabilmente si intitolerà “Storia di un maldestro in bicicletta” e insegnerà a Giulia Grace ad «essere onesta, ascoltare il suo corpo e non maltrattarlo, seguire i suoi sogni, rispettare le persone, imparare a suonare o cantare, avere stima in se stessa e non avere paura del giudizio della gente» (Avvenire). I proventi saranno destinati sempre alla piccola.
La malattia costringe a vivere davvero alla giornata, ad essere pazienti durante le degenze in ospedale, aspettando e desiderando il giorno delle dimissioni. Quando quella data arriva, non importa come ci si sente, conta solo tornare a casa, respirare la famiglia:
«Non vedo l’ora di risentire la voce di mia figlia, quando chiama il mio nome e vuole le mie attenzioni. Questo per me è tutto. Forse non potrò giocare con lei o prenderla in braccio perché sono debole, ma potrò dirle “brava” quando impara qualcosa di nuovo. Non voglio più perdere questi momenti, restando in ospedale, anche se ringrazio tutti i medici per avermi salvato».
Le pesanti terapie, i lunghi ricoveri, i dolori, non tolgono ad Andrea la voglia di godersi le cose belle che la vita gli regala perché, racconta, ci pensa sua figlia ad illuminare anche il buio:
«Ricordo più momenti belli che tristi nei due anni di malattia Viaggi in Italia, Olanda, Croazia, buon cibo, belle persone e non pensiamo troppo alle cose brutte. Nostra figlia ha portato così tanto amore che anche quando siamo tristi ci fa sempre sorridere».
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La tua gratitudine è una testimonianza bellissima!
Tra pochi giorni la Chiesa festeggerà Sant’Andrea apostolo, ti affidiamo alla sua intercessione e preghiamo per te, Maria e la vostra Giulia Grace.