Ad impersonificarlo sarebbe stato un marchese vissuto nella zona di Porta Romana. Un’antica leggenda racconta cosa accadde in quegli anni segnati dalla peste
Il diavolo a Milano aveva un nome e un cognome: Ludovico Acerbi, nobile vissuto nel seicento in un Palazzo aristocratico in corso di Porta Romana, al numero 3.
Feste sontuose e aspetto tetro
Acerbi giunse nel capoluogo lombardo per conto della corona spagnola, di cui curava gli interessi. A Milano il nobile condusse una vita particolarmente dissoluta, girando per la città su una carrozza trainata da sei cavalli neri. Era sempre circondato da sedici giovinetti pallidi come vampiri, e il suo stesso aspetto misterioso, la sua barba folta e nera di certo non miglioravano la sua immagine tetra. Peraltro organizzava nella sua residenza feste sontuose con balli, canti, lunghe cene.
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L’uomo, evidentemente, non si curava dello stato di povertà sempre più insopportabile in cui versava la Milano dell’epoca. E forse fu proprio questo suo disinteresse per chi non poteva godere dei suoi stessi agi a renderlo inviso ai suoi concittadini.
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La peste
Ma ad accendere la fantasia popolare furono le nefandezze che il marchese avrebbe compiuto durante la peste del 1630, la stessa narrata nei Promessi sposi dal Manzoni.
Secondo la leggenda, infatti, mentre la popolazione veniva decimata dall’impietoso morbo, Acerbi continuava a ostentare la sua vita di ricchezze, percorrendo la città a velocità folle con la sua lussuosa carrozza e dando balli nei suoi sontuosi saloni con decine di servitori in livrea verde. Tutto questo senza che né lui né i suoi ospiti si ammalassero mai. Questi episodi valsero al nobile il nomignolo non certo affettuoso di ‘Diavolo di Porta Romana‘.
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La storia vera
Le accuse mosse al marchese erano, naturalmente, del tutto infondate: Acerbi in realtà morì anni prima dello scoppio dell’epidemia. Ma la leggenda continuò ad aleggiare attorno a questo personaggio così controverso, tanto che nel 2011 Acerbi divenne protagonista del romanzo ‘Gli Angeli di Lucifero‘, di Fabrizio Carcano. Il giallo narra dell’interesse che la figura del marchese suscitò negli ambienti esoterici e satanisti (Milano Today, 25 ottobre).
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