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E’ morto recitando il Padre Nostro: le ultime ore di vita di Paolo VI

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 09/10/18
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Negli ultimi mesi, prima di spirare, il Papa chiese più volte di abbandonare la vita terrena. Ecco il racconto di quei momenti, scritto da Madre Teresa di Calcutta, sua cara amica

Papa Paolo VI è stato canonizzato domenica 14 ottobre 2018, ma la sua fama di santità era nota già quando era ancora in vita. A testimoniarlo è stata una donna eccezionale come Madre Teresa di Calcutta, che ha conosciuto personalmente Giovanni Battista Montini, alias Paolo VI.

Poco dopo la morte di Paolo VI, in una sua conferenza sul celibato sacerdotale e la castità consacrata, Madre Teresa raccontò ai presenti gli ultimi momenti di vita del Papa. Da quel racconto, insieme ad altre testimonianze, Anna Maria Sicari in "Paolo VI" (edizioni Ares) ha ricostruito la parte finale della vita di Papa Montini. Fino a risalire a quello che accadde il 6 agosto 1978, giorno della sua morte.

Il rapimento Moro

Nell’ultimo periodo della sua vita – ed era ormai molto stanco e malato – la sofferenza colpì Paolo VI anche nei suoi affetti più personali, quando venne rapito l’onorevole Aldo Moro – uno dei suoi migliori universitari del tempo romano. Per la sua salvezza il Papa intercederà, in ginocchio, inutilmente.

La legge sull'aborto

Era il 13 maggio 1978. Nove giorni dopo veniva approvata in Parlamento la legge sull’aborto, dopo che la stampa si era scatenata da mesi in continue feroci vignette contro il vecchio Papa.

L’aggressione fu così sistematica e ingiusta che André Frossard, il giorno dopo la morte di Paolo VI, scriverà: «L’ha ucciso la crudeltà del mondo».

"Pensiero sulla morte"

Il Pontefice sentiva che si stava avvicinando alla fine e, da tempo, se lo augurava col desiderio umilissimo che la Chiesa potesse avere un altro Papa, migliore e più capace di lui.

Già da alcuni anni, aveva scritto in un breve testo intitolato "Pensiero alla morte":

«Credo, o Signore. L’ora viene. Da qualche tempo ne ho il presentimento. Più ancora che la stanchezza fisica, pronta a cedere a ogni momento, il dramma delle mie responsabilità sembra suggerire come soluzione provvidenziale il mio esodo da questo mondo, affinché la Provvidenza possa manifestarsi a trarre la Chiesa a migliori fortune. La Provvidenza ha, sì, tanti modi d’intervenire nel gioco formidabile delle circostanze, che stringono la mia pochezza; ma quello della mia chiamata all’altra vita pare ovvio, perché altri subentri più valido e non vincolato dalle presenti difficoltà. Servus inutilis sum. Sono un servo inutile».

"Non voglio tradire Cristo"

Jean Guitton ha raccontato questa commovente confidenza ricevuta da Paolo VI:

«Mi diceva che la preghiera che recitava ogni mattina era: “Mio Dio, richiamami a Te, richiamami a Te, non ne posso più!”».

Più il tempo passava, più egli si sentiva sprofondare nell’umiltà, e nel tremore di poter all’ultimo venir meno, anche solo per troppa stanchezza. Diceva al suo segretario: «Sono vecchio, sono debole, ma sono Pietro!... Io non voglio tradire Cristo!».

L'infarto

Morì il 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione. L’infarto lo colpì mentre ascoltava l’ultima Messa che il segretario celebrava accanto al suo letto. Le ore seguenti le passò tutte continuando a ripetere ininterrottamente con un fil di voce il Pater noster, finchè le energie non vennero definitivamente meno, e spirò.

Madre Teresa

«Quando Sua Santità Paolo VI è morto - ha raccontato Madre Teresa di Calcutta - ho ricevuto una telefonata da Londra nella quale mi si chiedeva cosa pensavo della morte del Santo Padre e io ho detto: “Era santo, era un padre amorevole. Amava molto i bambini e i poveri... È tornato alla casa di Dio e adesso noi possiamo pregarlo”».

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Madre Teresa parla in una conferenza stampa a Washington del 13 giugno 1986 sul suo lavoro con i bambini, i lebbrosi e i malati di AIDS. Foto di Don Preisler via AFP

«Ciò che ho detto del Santo Padre - proseguiva Madre Teresa - era vero perché, quando stava per morire, il Segretario celebrò la Messa accanto al suo letto. Lui ebbe un attacco di cuore proprio al momento della consacrazione. Collegate questo fatto a quanto egli aveva detto l’anno prece- dente, quando qualcuno gli disse che stava soffrendo troppo, che stava continuando la Passione di Cristo, che stava soffrendo soprattutto per quello che accadeva all’interno della Chiesa, a causa di vescovi, sacerdoti e religiosi che lasciavano la Chiesa. Il Santo Padre non si mise a discutere o a spiegare, ma disse una frase breve e chiara: “Sto soltanto vivendo la mia Messa”».

"Lei per noi è Cristo!"

Ed è bello ricordare che Paolo VI, tre mesi prima di morire, aveva ricevuto in udienza Madre Teresa che l’aveva subito salutato con le parole «Lei per noi è Cristo!».

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