Terzo caso di espulsione dal sacerdozio dopo Fernando Karadima e Cristián PrechtPapa Francesco ha espulso dal sacerdozio César Cordero Moscoso, 91 anni, dell’arcidiocesi di Cuenca, in Ecuador, per l’abuso di minori e persone vulnerabili in 68 anni di ministero.
Si tratta del terzo sacerdote latinoamericano ad essere stato allontanato quest’anno dal clero, dopo l’espulsione di Fernando Karadima, potente ex parroco della chiesa cilena di El Bosque, e Cristián Precht, sacerdote cileno icona dei diritti umani.
Cordero Moscoso ha ricevuto la massima pena che la Chiesa possa infliggere in caso di abuso, e il Papa ha affermato che non firmerà mai la grazia.
La “dimissione dallo stato clericale in modo permanente e perpetuo” è stata notificata all’ex sacerdote il 4 ottobre 2018, dopo la fine del processo canonico avviato ad aprile, “rispettando i tempi per la presentazione dell’accusa formale da parte delle vittime e la rispettiva indagine”, ha confermato alla stampa l’arcidiocesi di Cuenca.
“È importante sottolineare che la responsabilità legale non è istituzionale, ma personale; come istituzione, tuttavia, abbiamo agito con verità, trasparenza e celerità, come richiesto dalla legge canonica”, si legge nel comunicato.
L’accusa
Il religioso è stato accusato legalmente dell’abuso sessuale ai danni di bambini che studiavano nelle strutture da lui fondate più di 50 anni fa. Ad aprile, Jorge Palacios ha denunciato di essere stato abusato sessualmente da Cordero Moscoso all’epoca della scuola primaria nell’istituto Miguel Cordero.
Dal canto suo, la Chiesa cattolica di Cuenca ha reso noto che porta avanti il suo impegno “con decisione per continuare a lavorare per sradicare qualsiasi abuso fisico, psicologico e sessuale che possa verificarsi all’interno delle famiglie e delle istituzioni di ogni tipo, in particolare contro i minorenni, e accompagnare spiritualmente le vittime”.
Terminato il processo canonico, le vittime potranno portare avanti le richieste legali particolari contro l’ex sacerdote nel caso in cui lo ritengano pertinente.
Terzo espulso dal sacerdozio
Cordero Moscoso è il terzo sacerdote latinoamericano allontanato quest’anno dal sacerdozio con il beneplacito di Papa Francesco, nel contesto della riforma del sistema canonico in materia di abusi dopo l’epulsione di Fernando Karadima e Cristián Precht. Intorno a queste figure ruotavano potere e fama. Poco prima della denuncia, Cordero Moscoso stava per essere premiato dal Consiglio Cantonale di Cuenca per la sua azione educativa in una sessione solenne del 3 novembre.
“Lo scandalo degli abusi è una delle crisi più difficili per la Chiesa, è una sfida, è estenuante, ma non ha alternative. Dobbiamo promuovere insieme una serie di iniziative costruttive e creare sinergie su questo tema”, ha affermato il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, all’inaugurazione del master interdisciplinare della Pontificia Università Gregoriana per la salvaguardia dei minori e per preparare agenti pastorali per la prevenzione, cura e denuncia dei casi di abuso commessi da consacrati o laici.
Si tratta di un programma di studi di due anni a tempo pieno, vista la portata e la gravità degli abusi di bambini in tutto il mondo e considerando l’urgente bisogno di una formazione più elaborata di esperti per la difesa dei minori e degli adulti vulnerabili.
L’università gestita dai gesuiti e al servizio del papato ha stabilito un programma di studi con un approccio interdisciplinare che offre quattro specializzazioni diverse: teologia (formazione alla vita sacerdotale/religiosa), diritto canonico, educazione, psicologia/psicoterapia. Quest’anno, i primi studenti del corso provengono da sette Paesi di quattro continenti (Kenya, Nigeria, Croazia, Spagna, Slovacchia, Myanmar, Tonga).