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Claudia Koll e la devozione alla Madonna: Maria è la mia mamma, la abbraccio e la cerco

CLAUDIA KOLL
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Silvia Lucchetti - pubblicato il 08/10/18
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Appena nata l’attrice viene affidata alla Madonna del Rosario da sua mamma. Poi vive un’esistenza lontana da Dio e dalla Chiesa fino a quando, un giorno, la Madonna del Rosario torna da lei…“Se io non la posso crescere pensaci tu”, la mamma di Claudia Koll affidò con queste parole sua figlia alla Madonna del Rosario dopo un parto difficile e una trasfusione di sangue infetto che le fece rischiare la vita. L’attrice lo racconta alle colonne di Maria con te, offrendo una testimonianza intensa, bellissima, che dall’infanzia ad oggi, è contrassegnata dalla presenza materna di Maria.

Mia mamma mi ha affidata a Maria con tutto il cuore

Claudia Koll è lo pseudonimo di Claudia Maria Rosaria Colacione, il nome Maria Rosaria è legato alla grazia ricevuta dalla mamma che, quando si riprese dalle complicanze del parto, decise di recarsi in pellegrinaggio con la figlia al santuario di Pompei per ringraziare la Madonna di aver accolto le sue suppliche.

“(…) Era un medico, e capì subito che la situazione era grave e allora pregò la Madonna: “Se io non la posso crescere pensaci tu”. Mi ha affidata a Maria con tutto il cuore e io mi sento figlia di Maria perché questo legame è stato costituito per volontà di mia madre da subito. Quando si riprese, poi, mi portò al santuario di Pompei, dalla Madonna del Rosario, a ringraziare perché stava con me e mi ha riaffidata a Maria con una consapevolezza diversa.” (Maria con te)


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Sono cresciuta con mia nonna che faceva tutto pregando

È la famiglia il primo luogo dove Claudia respira la fede. Sua nonna, non vedente, recitava costantemente il rosario svolgendo le attività domestiche. Un modo semplice di pregare, rivolgendosi a Dio e alla Vergine nelle azioni della giornata, offrendo le piccole e grandi fatiche con una familiarità sorprendente.

“Un’altra figura importante è stata mia nonna. Sono cresciuta con lei che faceva tutto in casa pregando. Aveva questa semplicità, la sentivo continuamente recitare il Rosario. Era non vedente e io già da piccolina mi sono arrivata, ero un po’ i suoi occhi. Il mio desiderio di diventare attrice è nato in casa sua perché guardavamo i film insieme, lei sentiva solo le voci, io le raccontavo cosa vedevo e nonna mi spiegava il significato delle parole”. (Ibidem)

Un giorno da bambina chiesi alla Madonna di portami con sé

Nell’intervista l’attrice racconta un episodio molto commovente e cruciale della sua infanzia. Un giorno da bambina, dopo aver visto a scuola un film sulle apparizioni di Fatima, chiese alla Madonna di portala con sé in Cielo. Questo, racconta, è stato il suo primo “incontro” con Maria fino ad allora immaginata soltanto come una statua.

“Per me i film sono stati una via speciale di conoscenza. Un giorno a scuola, da bambina andavo dalle suore, ci fanno vedere un film sulle apparizioni di Fatima e in quel momento attraverso quella proiezione scopro che Maria non è una statua, o un santino, ma una donna in carne e ossa. Vedendo poi questa relazione, che un po’ ripercorreva la relazione che io da piccolina avevo con mia nonna, tra Maria e i pastorali, relazione di fiducia, di responsabilità perché la Vergine dava un compito importante anche ai piccoli Giacinta e Francesco, oltreché a Lucia, sono tornata a casa e ho fatto una preghiera: ho chiesto a Maria di portarmi con sé. Le ho chiesto in sostanza di morire per vivere quella gioia piena che mi aveva trasmesso in quel film. Il Signore non ha ascoltato questa preghiera, però posso dire che il filo con Maria non si è mai spezzato e quindi per me è rimasta un riferimento anche quando sono stata lontana dalla Chiesa. Ho sempre avuto nostalgia del Cielo, nostalgia dell’infanzia, nostalgia di Maria”. (Maria con te)

La nostalgia di Maria

Dopo un passato da attrice, oggi Claudia dirige la Star Rose Academy delle Orsoline della Sacra Famiglia, un’accademia di formazione artistica per giovani che desiderano far parte del mondo dello spettacolo, ed è molto impegnata in iniziative di solidarietà e aiuto al prossimo con l’associazione onlus Le opere del Padre da lei fondata nel 2005 come “risposta concreta all’esperienza fatta dell’amore misericordioso del Padre, tenero come una madre, che perdona, restituisce dignità, rimette in cammino, sostiene e consola nella sofferenza chi a Lui si rivolge con FIDUCIA” si legge nel sito. Claudia Koll è una donna che ha sperimentato la misericordia di Dio e ha trovato vita nuova in Lui, nella sorgente infinita del Suo amore. Eppure c’è stato un tempo in cui la fede era lontana dalla sua vita, nonostante una inspiegabile nostalgia di Maria.



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Maria è la mia mamma, la abbraccio e la cerco

Il 2000 è l’anno della sua conversione: giubileo, San Pietro, porta santa. Claudia è lì per accompagnare una sua amica venuta da New York per il giubileo, eppure le accade qualcosa di inaspettato…

“(…) Il mio era solo un gesto di amicizia e cortesia, ma appena ho poggiato la mano su quella porta è nuovamente riemerso tutto, il desiderio di Maria, il film di Fatima, la preghiera di quella bambina che chiedeva alla Madonna di andare via con lei. La mia conversione è iniziata in quell’istante, ecco perché per me Maria è fondamentale, e questo nulla toglie alla mia relazione con Gesù che amo profondamente, ma Lei è la mia mamma. La mia mamma e come tale la abbraccio e la cerco.” (Ibidem)

Vivevo lontanissima da Dio ma Lui agiva

Prima del 2000 l’attrice conduceva un’esistenza lontana da Dio e dalla Chiesa. Soltanto dopo la sua conversione si è resa conto di tutti quei piccoli e grandi segnali della presenza di Gesù e di Maria nella sua vita che il peccato non le aveva permesso di cogliere.

“Poco prima del 2000, anno della mia conversione, mi sono ritrovata a Rimini per una tournée teatrale. Vivevo lontanissima da Dio. Eppure, una volta scoperto che il direttore del teatro era un sacerdote, sono andata a chiedergli se potevo avere un quadro della Madonna. Avevo nostalgia, nostalgia di casa, di famiglia, di bene, di amore e Maria per me era tutto questo perché rappresentava la mia infanzia (…). Lui si allontana e torna con il quadro della Madonna del Santo Rosario, la stessa a cui mamma mi aveva affidato quando sono nata. In quel momento non ho collegato questi eventi, quando si è lontani da Dio e ci sono dei muri issati dal peccato non ci sono gli occhi della fede, perciò non si riesce a leggere i segni. Il Signore tuttavia, a nostra insaputa agisce”. (Maria con te)

La potenza del Rosario

Come si ritorna alla fede? pregando! E la preghiera per eccellenza, quella che ha permesso a Claudia Koll di ritrovare Maria è stata il santo rosario, “strumento di consolazione” che “il Signore mi ha fatto scoprire, mettendomi in crisi, le mie contraddizioni, le mie durezze, mi ha lacerato il cuore per poterlo fare nuovo”. Perché pregare il rosario non è soltanto ripetere una formula ma “il modo di mettere il cuore nella preghiera” (ibidem).


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Il santuario di Lourdes e le preghiere dei genitori per la sua conversione

L’attrice vive ancora oggi un legame profondo con Lourdes perché è lì che si recava quasi tutte le estati dopo le vacanze in Francia. La madre infatti affidava ogni anno alla Madonna la sua salute precaria. “Non ha mai avuto la guarigione, però anno dopo anno ha sperimentato la forza della fede”. Fede che implorava a Dio di donare anche a sua figlia: “(…) io devo la mia conversione alle preghiere di mamma e papà, che pregavano tutte le sere il Signore per la mia conversione”. Per loro Claudia spende parole piene di gratitudine, orgoglio, riconoscenza, amore. Perché avere dei genitori che chiedono a Dio di donarti la fede, la felicità, la salvezza è un dono inestimabile.

Sono stata al capezzale di mio padre, Maria mi ha dato la forza di restare

Il dolore, la sofferenza fisica e spirituale di chi abbiamo vicino è una pena intollerabile da sopportare. Quante volte ci pentiamo dopo aver perso una persona cara di non avere avuto il coraggio di restarle accanto nella prova della malattia e in quella della morte? Quel coraggio, quella forza, da soli non possiamo sforzarci di ottenerla ma dobbiamo mendicarla a Dio, chiedere a Maria di intercedere per noi.

“Io sono stata al capezzale di papà e a un certo punto, a vederlo soffrire così tanto, veniva da fuggire, ma non era possibile, non lo potevo lasciare perché quello era il momento in cui aveva più bisogno spiritualmente della preghiera. Ho chiesto a Maria la forza e non ho smesso di pregare il Rosario, proprio perché chiedevo a Maria la forza di “restare” e di aiutare papà. Questo per dire che è solo Maria che ci aiuta, intercede per noi, ci dona il Signore, lo Spirito Santo”. (Maria con te)


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A Siracusa con i senza tetto dalla Madonna delle lacrime

Con la sua associazione Claudia Koll ha costruito case per bimbi malnutriti, scuole materne, centri per la cura dei disabili in Burundi, Congo e Madagascar. In Italia la onlus lavora per i senza fissa dimora e a Roma attraverso la diocesi offre a più di 300 persone al giorno un servizio di docce e lavanderia presso la parrocchia di Santa Felicita. A breve Claudia partirà con un gruppo di senza tetto per un pellegrinaggio al santuario della Madonna delle lacrime di Siracusa.

“Queste persone piangono, soffrono e spesso la gente è indifferente di fronte alle loro lacrime e, siccome ne ho raccolte tante, abbiamo pensato di portarle a Maria. Lei è madre di tutti e madre della Chiesa ed è chiaro che è la corsia preferenziale per camminare nella volontà di Dio, protetti dal suo amore e dalla sua intercessione”. (Ibidem)

Una testimonianza semplice, piena di luce, bellezza, redenzione, di una donna che dopo tanto girovagare, perdersi, illudersi è tornata a Casa e ha trovato un senso a tutto, anche alle lacrime, che -come ha ripetuto in più occasione Papa Francesco – ci preparano a vedere Gesù.

 

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