Tutti cerchiamo la felicità, il problema è che spesso si ricorre a palliativi che ci rendono più infelici e creano dipendenze mortalidi Chiara Amirante
Ho voluto pubblicare un volumetto su questo argomento come un piccolo contributo in vista del Sinodo dei Vescovi su I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. In esso ho cercato di fare una sintesi dell’esperienza che ho vissuto per 30 anni accanto a giovani immersi nelle forme più varie di disagio, analizzando queste nuove povertà ed evidenziando le cause da cui scaturiscono.
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Voglio offrirvi qualche dato di sintesi perché ciascuno di voi si faccia un’idea di quella che è la situazione drammatica attuale: circa l’80% degli adolescenti – anche benestanti – che incontriamo nelle scuole manifestano almeno una di queste nuove povertà: uso di sostanze stupefacenti sempre più pericolose; abuso di alcol, disturbi del comportamento alimentare, forme depressive dovute spesso alla mancanza di senso del vivere; internet-addiction, ludopatia, dipendenza da playstation, videopoker, videogames e social network. I ragazzi passano in media più di 4 ore al giorno sui social, manifestando conseguentemente veri e propri disturbi relazionali e comportamentali. Poi c’è tutta la piaga della sesso-dipendenza, di cui non si parla quasi mai nonostante stia divenendo veramente pericolosa. Ci sono altre ferite indelebili, tra le quali ricordo per gravità i 56 milioni di interruzioni di gravidanza all’anno, troppo spesso considerate come una conquista della donna.
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Dentro a questo quadro drammatico è chiaro che i giovani hanno un solo modo di chiedere aiuto: un grido spesso silenzioso e nascosto che noi dobbiamo saper ascoltare, un grido da cui lasciarci interpellare. E proprio l’ascolto è una caratteristica fondamentale dell’educatore – anzi direi la prima! – perché ciascuno di questi giovani, così come ciascuno di noi, per uscire da certi tunnel ha bisogno di sentirsi accolto, sostenuto, accompagnato e voluto bene così com’è, di qualcuno che sappia raggiungerlo nella situazione in cui si trova e scommettere su di lui.
Ho visto che soltanto questa è la leva che ha permesso a tanti giovani che hanno perso la speranza di ritrovarla.