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Volete confessarvi o pregare? Una diocesi ha attivato il primo servizio di prenotazione su Facebook

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 29/09/18
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La sperimentazione della “parrocchia virtuale” viene da Livorno. Il social fa da tramite con preti e monache

E’ una sorta di ‘parrocchia virtuale’ quella che ha creato su Facebook la Diocesi di Livorno. Un nuovo strumento che il vescovo, monsignor Simone Giusti, ha voluto mettere a disposizione dei cittadini per riflettere, pregare e confrontarsi. E’ tramite questo profilo, infatti, che si può entrare direttamente in chiesa.

Come? Sulla pagina “Diocesi Livorno” si può prenotare, per esempio, una confessione. Non bastano più le omelie della domenica o le lezioni di catechismo ai ragazzi per avvicinare i cattolici a questo sacramento.

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I due seminaristi

Un sacramento difficile da rispettare perché rivelare a un sacerdote i propri peccati può non essere una liberazione, ma una forzatura. Ecco, allora, che per accorciare le distanze tra il confessionale e la gente, la diocesi ha aperto questa pagina Facebook – gestita da due seminaristi,  Gerardo Lavorgna e Vincenzo Cioppa: basta inviare un messaggio e si potrà prenotare la confessione (La Nazione, 27 settembre).



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“No” al sacramento on line

Ovviamente non sarà possibile usufruire del sacramento online ma sarà necessario comunque recarsi in chiesa. La Diocesi, sempre sulla pagina Facebook, indicherà i nomi dei sacerdoti disponibili a prendere un appuntamento per la confessione o anche solo per ascoltare e offrire un sostegno a chi ne ha bisogno. Un ulteriore mezzo per cercare di avvicinare i fedeli a questo sacramento, in un mondo «sempre di corsa, dove il tempo a disposizione è sempre meno».

Gli appuntamenti con il vescovo

Attraverso questo profilo, fanno sapere i promotori, si potrà anche scrivere direttamente a monsignor Giusti, mentre per avere un appuntamento resta necessario contattare la sua segreteria. Sulla pagina sarà possibile anche seguire in diretta gli incontri del vescovo e alcune celebrazioni, oltre alla lettura delle omelie domenicali e alle lezioni di catechismo. È allo studio infine la possibilità di poter richiedere l’assistenza, in caso di necessità, di un sacerdote nelle ore notturne (Tg Sky, 27 settembre).



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La preghiera delle monache di clausura

Intanto dalla diocesi fanno sapere che l’iniziativa della “parrocchia su facebook” sta avendo molto successo: per esempio, sulla pagina è stato pubblicato qualche giornofa l’avviso secondo cui le monache di clausura di Antignano si sarebbero prese l’impegno di «pregare incessantemente per tutte le richieste che ci manderete e che noi prontamente gireremo a loro». E così è stato: il post è stato commentato da più di 50 cittadini che chiedevano di pregare chi per amici, parenti, fidanzati, chi per guarire da una malattia e chi per «convertire» le persone che non credono.

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“La chiesa sta tornando protagonista”

Monsignor Giusti racconta le origini di questo “spostamento innovativo” della parrocchia sul social network: «oggi la partecipazione a Livorno è cambiata — racconta il vescovo — negli anni Trenta, mentre i seminari di tutta Italia erano pieni, quello di Livorno fu chiuso per i sentimenti anticlericali della città. Oggi invece qui non c’è una parrocchia senza prete e anche quest’anno ordinerò diversi sacerdoti. Qualcosa si sta muovendo e i segnali sono tanti: con la crisi delle ideologie e la costante devozione alla Madonna di Montenero, i livornesi sono tornati a vivere la chiesa e la nostra parrocchia via web li aiuterà ulteriormente» (Corriere Fiorentino, 27 settembre).


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