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Anche Erode desiderava incrociare i suoi occhi con quelli di Gesù!

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 27/09/18
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“Perché possiamo anche diventare i peggiori Erode nella nostra vita, ma rimane insopprimibile in noi il desiderio di incontrare un Senso per cui tutto valga la pena.”In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. (Lc 9,7-9)

“In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo”. Ai personaggi come Erode, la vita non risulta come una gioia fatta di tutti i privilegi e poteri, ma come una continua minaccia abitata dal fatuo fumo dell’apparenza e della gloria vuota del potere e della violenza. Delle volte, coloro che sembra abbiano più successo, più potere, più denaro non se la passano altrettanto bene interiormente perché sono costantemente tormentati dalla paura di perdere tutto, dall’ansia di sentirsi sempre minacciati dagli altri, dai sintomi della coscienza che come Giovanni Battista puoi uccidere un giorno si e l’altro pure, ma che non smette di urlarti dentro che qualcosa non va, e che prima o poi dovrai renderne conto. L’incontro di Erode con la sola fama di Gesù, lo rimette in crisi ma allo stesso tempo lo risveglia al desiderio di poterlo vedere, di poter incrociare i suoi occhi in quelli Suoi. Perché possiamo anche diventare i peggiori Erode nella nostra vita, ma rimane insopprimibile in noi il desiderio di incontrare un Senso per cui tutto valga la pena. Una nostalgia di Verità. Infatti dobbiamo stare attenti, leggendo il vangelo, a dividere i buoni dai cattivi. Molto spesso nella stessa persona c’è una porzione di bene, e una porzione di male. Un potenziale che deve essere tirato fuori e che il più delle volte ci dice quanto di quegli stessi problemi ci portiamo dentro. Nessuno è mai completamente perduto, e nessuno è mai completamente al sicuro. C’è del buono anche in Erode, ma il rischio che la paura, e l’egoismo soffochino anche quel piccolo germoglio di bene, è altissimo. Ma finché è possibile bisogna provare a salvare ciò che si può. (Lc 9,7-9)

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