separateurCreated with Sketch.

Il Papa in Lituania, dove inginocchiarsi significava sfidare l’ateismo del KGB

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Unione Cristiani Cattolici Razionali - pubblicato il 25/09/18
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Il viaggio del Papa in Lituania, tra i corridoi della follia ateo-comunista. Ma «nessuna repressione del KGB è riuscita a sopprimere la fede», ha detto la presidente lituana, Dalia Grybauskaitė.L’altro ieri Papa Francesco faceva il suo ingresso nell’ex sede del Kgb durante l’occupazione sovietica della Lituania, oggi Museo delle Occupazioni e delle lotte per la libertà. Accompagnato dal vescovo di Vilnius, mons. Gintaras Grusas, si è addentrato nelle stanze delle torture, dove i membri della resistenza venivano interrogati, detenuti, seviziati.

[script_connatix_id_article cnx-video=”607793″ token=”80b71ee4-d96a-4bbc-ad3f-c4253690335b” /]

Il 20% del clero del paese, tra il 1944 e il 1960 fu arrestato, deportato o ucciso, condividendo così il destino di migliaia di concittadini. Si opponeva ad un regime ateo e ostile, che negava Dio e l’uomo. Francesco ha oltrepassato la soglia della stanza dove avvenivano le esecuzioni, attraversato i luoghi del sacrificio dei tanti martiri per la libertà e la giustizia (140.000 lituani furono vittime delle deportazioni decretate da Stalin) e firmato il libro d’onore, invocando il dono della pace e della riconciliazione per la Lituania. La veste bianca del Papa ha sfiorato le anime massacrate dalla follia dell’odio, restituendo uno dei momenti più intensi e commoventi della visita nei paesi baltici.

Vi furono notti di urla e torture in quella stanza di morte, prima utilizzata dai nazisti e poi dal Kgb. E’ improbabile che qualcuno avrebbe mai immaginato la presenza del capo della Chiesa cattolica in quei corridoi. Dominio russo, occupazione nazista e poi quella sovietica: l’indipendenza della Lituania fu davvero vista come una liberazione. «Nessuna repressione del KGB è riuscita a sopprimere la fede»ha detto la presidente lituana, Dalia Grybauskaitė, accogliendo il Pontefice. «La Santa Sede ha sempre appoggiato l’idea della Lituania libera. È stato tra i primi a riconoscere la nostra indipendenza incoraggiando così anche altri stati a farlo. Poi, negli anni dell’occupazione, ha preservato l’ambasciata della Lituania indipendente, auspicio e promessa della libertà. E così la speranza si è realizzata».

Più che la Gestapo, il KGB era ben infiltrato e talvolta ascoltava le confessioni dei fedeli. È uno dei motivi per cui questo sacramento è stato impopolare fino a poco tempo fa. All’Università di Vilnius c’era una cattedra di ateismo scientifico ed il dipartimento è ancora oggi di lingua russa. Padre Sigitas Tamkevicius è stato rinchiuso, 35 anni fa, in quel seminterrato del KGB poiché accusato di diffondere propaganda antisovietica attraverso una rivista clandestina. Sopravvisse ad un campo di lavoro forzato in Siberia e dopo l’indipendenza lituana, fu nominato arcivescovo. «Il tuo viaggio è un omaggio al sacrificio per la libertà»ha detto al Papa.

In Lituania l’89% sono cristiani e il 77%di essi sono cattolici. In Estonia, il 75% della popolazione afferma di non avere religione. La Lettonia è diversa, con grandi percentuali di ortodossi e protestanti, con un dettaglio in comune: nonni e nipoti hanno conosciuto la fede fin dall’infanzia, mentre per i genitori è sempre stata assente. Secondo la Costituzione sovietica, era legale rimuovere la patria potestà sui figli se i genitori non educavano all’ateismo, sebbene questa disposizione fosse applicata in modo molto selettivo.

«E’ il venerdì santo del dolore e dell’amarezza», ha affermato sommessamente Francesco, «della desolazione e dell’impotenza, della crudeltà e del non senso». Il “non senso”, cioè quando -ha detto Benedetto XVI- «Dio sparisce dall’orizzonte degli uomini. E con lo spegnersi della luce proveniente da Dio, l’umanità viene colta da una mancanza di orientamento i cui effetti distruttivi ci si manifestano sempre di più» (Ultime conversazioni, 2016).

 

QUI L’ORIGINALE

Top 10
See More