Raid in corso nella zona di Idlib, si prevede una carneficina di civili. Chi poteva è scappato. E chi resta? La Custodia di Terra Santa continua a essere presente e distribuire aiuti
L’esercito di Damasco, sostenuto da Russia e Iran, si sta preparando a un’azione militare nella zona di Idlib, nel nord della Siria, l’ultima sacca di resistenza di gruppi ribelli che si dicono pronti a resistere fino all’ultimo sangue. L’azione militare potrebbe causerebbe una carneficina di civili. Per questo i vertici degli attori esteri coinvolti, Russia, Iran e Turchia, hanno organizzato un incontro a Teheran per trovare una soluzione pacifica. Nel frattempo ci giungono notizie preoccupanti dai conventi francescani di Knayeh e Yacoubieh che sono nella zona. Notizie di rapimenti, soprusi e molta paura per il futuro.
Leggi anche:
Dalla Siria: Maya cammina grazie a due lattine trasformate in protesi dal papà
“Siamo sotto torchio, qui è l’anarchia più totale e abbiamo paura di essere rapiti o uccisi da un momento all’altro”. I cristiani di Knayeh e Yacoubieh da un mese a questa parte vivono rintanati in casa, terrorizzati dalla crescente tensione nel nord della Siria. Qualcuno di loro è già stato rapito dai ribelli jihadisti nel loro ultimo disperato tentativo di resistenza, e chiedono prezzi troppo alti per essere pagati rischiando soprattutto di innescare una serie di rapimenti a catena.
Knayeh e Yacoubieh si trovano nella zona di Idlib dove noi di ATS pro Terra Sancta abbiamo aperto in questi anni due centri di emergenza. La situazione è difficile, e le notizie che ci arrivano dai due conventi della Custodia di Terra Santa nelle due città sono preoccupanti.
I francescani della Custodia di Terra Santa sono gli unici religiosi cristiani rimasti a Kanyeh e Yacoubieh. Chi poteva è scappato. Ora non è più possibile perché la stretta dell’esercito governativo si sta chiudendo: le strade sono bloccate da check point e sono partiti i primi raid aerei russi per bombardare punti strategici dei ribelli.
Leggi anche:
Siria: la mirabile testimonianza di fede di Christine, un’adolescente ferita ridotta in sedia a rotelle
Insieme ai frati della Custodia, Associazione pro Terra Sancta sostiene da anni 260 famiglie (circa 1.000 persone), tramite la distribuzione regolare di cibo, latte in polvere per i bambini, medicine, voucher per acquistare gasolio per eletticità e riscaldamento, vestiti e altri beni di prima necessità. Molti sono profughi e alcuni di loro addirittura vivono nei due conventi.
Per molte di queste persone, gli aiuti forniti attraverso i due conventi sono davvero l’unica possibilità di sopravvivenza. Per questo continuiamo a seguire con preoccupazione gli sviluppi di questa situazione, continuando, fino a quando la situazione lo permetterà, la distribuzione di pacchi e medicinali. Non possiamo lasciarli soli proprio ora, proprio mentre sta per consumarsi una potenziale tragedia di proporzioni immani.
L’ultima di una serie infinita, in un conflitto interminabile.