Le preghiere di Brunito non lasciano indifferente nessuno, in Paraguay come nel resto del mondo Riuscite a immaginare un angelo che recita il Padre Nostro? Forse non è l’angelo a cui state pensando, ma Brunito, un bambino paraguayano di 4 anni in attesa di un trapianto di rene, è diventato nelle ultime settimane oggetto di conversazione e motivo di ispirazione nel suo Paese.
“Ho trovato questo video e mi ha emozionato profondamente”, ha affermato il noto cantante internazionale argentino-venezuelano Ricardo Montaner attraverso le reti sociali.
#Brunito de #Paraguay .
me encontré con este video y me emocionó hasta el alma … leí que necesita un transplante .Dios te bendiga con salud Brunito … pic.twitter.com/SwCqf5wZDZ— Ricardo Montaner (@montanertwiter) September 16, 2018
E come sarebbe possibile non emozionarsi? I video di Brunito affascinano conoscenti ed estranei in Paraguay e ora anche nel resto del mondo. Ecco, ad esempio, una preghiera ormai diventata virale:
E un’altra:
Secondo quanto ha reso noto la stampa locale attraverso media come Última Hora, Bruno è nato con un unico rene, e per questo la famiglia aspetta che possa essere sottoposto a un trapianto.
Attualmente pesa nove chili, ma deve acquistarne altri tre per potersi inserire in una lista d’attesa. Oggi Brunito si sottopone a dialisi ogni quattro ore.
Leggi anche:
Selena Gómez sente che il suo trapianto di rene è stato un atto di Dio
La madre di Brunito, Griselda Giménez, ha espresso sorpresa e gioia per la testimonianza di Montaner.
“Siamo molto emozionati, non avremmo mai pensato che potesse accadere una cosa del genere”, ha confessato Griselda, come riferisce Última Hora. La mamma di Brunito ha aggiunto che il video della recita del Padre Nostro è stato girato un giorno a casa della nonna. Vedendo un’immagine di Gesù, il bambino le ha detto: “Mammina, preghiamo!”
La Legge Anita
La storia di Brunito acquista maggiore rilevanza dal momento che in Paraguay è stata promulgata di recente la Ley Anita (Legge Anita), normativa che rende tutte le persone con più di 18 anni donatrici di organi salvo nel caso in cui esprimano parere contrario.
Il progetto, che prende il nome da Ana Laura Almirón Riquelme, una bambina paraguayana di 6 anni morta nell’aprile 2013 dopo aver atteso un trapianto di cuore per due anni, ha ricevuto un forte sostegno dall’arcivescovado di Asunción.
“Secondo la dottrina della Chiesa, non vediamo alcuna obiezione per realizzare questo gesto solidale di donazione in vita, perché altre persone migliorino o salvino la propria esistenza”, ha affermato l’arcivescovado nei giorni precedenti alla promulgazione attraverso un comunicato.
“È nota a tutti la solidarietà del popolo paraguayano nei momenti difficili, e questo non fa eccezione”, ha aggiunto.